Una lotta di dignità

La crisi europea, degli ultimi anni, voluta dalle banche e dai padroni sta creando uno stillicidio economico e sociale tra le classi non abbienti. L’ideologia neoliberista voluta dalla classe padronale e appoggiata dai vari partiti di destra e centro sinistra sta ridisegnando negativamente la vita di milioni di persone. Facendo pesare sulle spalle dei lavoratori, dei precari e dei pensionati il debito pubblico tagliando i servizi, contraendo i salari, abbassando surrettiziamente il costo del lavoro, dichiarando la fine della contrattazione collettiva e attaccando i diritti dei lavoratori. Allo stesso tempo stanno premendo milioni di persone alle frontiere della fortezza europea, scappate dalle tante guerre finanziate e volute dagli stati europei in collaborazione con gli Stati Uniti per destabilizzare intere aree geografiche e costituire una enorme massa di riserva di manodopera a basso costo.

Aumentando i costi del militarismo a discapito della sanità, dell’istruzione. In questo modo si sta innescando una crudele guerra tra poveri ingabbiati in uno stesso gioco creato dai vari poteri forti, introducendo leggi nei vari Paesi della UE volute dall’FMI, dalla BCE per rendere falsamente stabile l’Europa, ma palesemente volute per erodere il potere contrattuale e di lotta della classe operaia. I vari “Jobs Act” che si stanno introducendo nei vari Paesi ne sono un esempio lampante. La forza dei lavoratori, degli studenti, dei cittadini francesi sta dimostrando, come fece a sua volta in piazza il popolo greco, che c’è una risposta alternativa a tutte queste politiche neoliberiste, a queste politiche guerrafondaie e repressive, a queste politiche di impoverimento di massa.

Salutiamo con orgoglio la lotta di classe del popolo francese, incitiamo questo popolo a prendersi in prima persona la propria vita in mano dando una sferzata importante alla classe dominante, generalizzando lo sciopero e bloccando tutto il Paese. Ciò possa essere l’inizio di una nuova ripresa sociale e di rivendicazioni. Non dimeno anche gli altri popoli devono compiere questo sforzo, debbono unirsi ai fratelli francesi. Stando lontano dalle reti elettoralistiche seppur progressiste, ultra-riformiste o pseudo rivoluzionarie.

Coerentemente con questa impostazione proponiamo il boicottaggio di tutte le aziende francesi operanti in Italia. Dalla grande distribuzione (Auchan, Leroy Merlin ecc.) a quella petrolifera (Total); da quella metalmeccanica (Peugeot, Renault) a quella alimentare (Lactalis, Nestlè …).

Se si entra nel campo giocato e voluto dai poteri forti se ne esce sconfitti. Un esempio ancora ne è la Grecia con l’ultimo Governo Tsipras. Che si espandano le fiamme della lotta di classe e dell’azione diretta per cambiare la società, bloccare le riforme neoliberiste, per schiacciare le organizzazioni xenofobe e creare nuove conquiste della classe lavoratrice. Fermiamo i Jobs Act e le leggi sul lavoro, fermiamo le guerre.

W lo sciopero generale europeo W l’Internazionale dei lavoratori

Unione Sindacale Italiana-AIT

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