The dark side of Savini London

Dalla Swining London. Ovvero: the dark side of Savini

 

A Londra, tra sceicchi, miliardari russi, popstar, calciatori vari e appartamenti da decine di milioni di euro l’uno, è sbarcata anche la ristorazione, si fa per dire, italiana. Il Savini, quello che fu un tempo il locale cult, assieme al Biffi della borghesia milanese, ha infatti aperto una suo ristorante nella città più cara del mondo e si può permetteere un affitto mensile, almeno così si vocifera, da 90 000 euro.

I proprietari che tra l’altro sono i padroni anche del caffé Mercanti di Milano, caffè che si apre a poche decine da piazza del Duomo, oltrechè, ben si intende del Savini nella Galleria Vittorio Emanuele, sono sommersi da richieste, da parte di molti lavoratori, che reclamano quello che contrattualmente loro spetta.

Infatti, con l’italica astuzia, che sempre contraddistingue il padronato più assistito e ‘magliaro‘ del mondo , si ritardano ì pagamenti, si interpretano ovviamente sempre a proprio vantaggio i limiti e i ‘buchi‘ legislativi che le leggi inglesi consentono.

C’è per fortuna un però. Un gruppo di lavoratori ha iniziato un’opera di vera e propria controinformazione su questa faccenda, e sappiamo tutti quanto una pubblicità negativa sia temuta dalle grande catene di distribuzione, dalle multinazionali e dai ristoranti di lusso, e nel frattempo, queste ragazze e questi ragazzi si sono attivati attivato per farsi dare tutto quello che spetta loro.

Chiedo pertanto la solidarietà da parte di USI, visto che un nostro iscritto è parte integrante di questa lotta e a questi lavoratori. Per iniziare propongo che ognuno di noi mandi un messagio di solidarietà a: The dark side of Savini London che è su facebook.

Sarebbe un bel modo per cominciare.


USI-AIT sezione di Lucca

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