Solidarietà per Matteo

I difensori della società del “lusso” con la repressione vogliono estirpare ogni forma di protesta


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E’ legittimo che si ostenti il lusso più sfrenato in una società attraversata da una profonda crisi, dove chi è licenziato non trova altro lavoro, chi è senza reddito è ridotto alla fame e spesso alla perdita della casa, vittima di sfratti senza scrupolo e chi ha pensioni minime è condannato alla miseria?

E’ legittimo che in questa situazione venga impedito anche un semplice corteo di protesta per denunciare l’ingiustizia del privilegio del “lusso” in questa situazione sociale?

No! Mille volte no!

E’ quanto avvenuto il 21 dicembre 2013 nella città di Firenze, dove il “renziano” pensiero domina per garantire il “controllo sociale” a favore dei ricchi e dei potenti. Le “autorità” ossequienti hanno vietato il corteo per impedire l’urlo della protesta contro il “lusso”.

Gli “sgherri”, schierati massicciamente, hanno ostacolato con la forza dei manganelli quella legittima protesta, mentre la gente comune sosteneva il passaggio dei manifestanti.

Il potere, come spesso accade, non si accontenta delle manganellate distribuite e continua il suo percorso di vendetta nel tentativo di estirpare ogni forma di protesta. Mentre sono preannunciate dalla stampa l’arrivo di pesanti denunce, già la prima è stata consegnata pesantissima a Matteo, attivista dell’Unione Sindacale Italiana, con accuse che vanno dalla violenza a pubblico ufficiale, resistenza, ecc. che prevedono molti anni di carcere. Gravi anche sono stati gli atteggiamenti intimidatori messi in atto dalla Digos convocandolo in commissariato.

Mentre in parlamento si difendono i grandi privilegi della casta ed impuniti continuano il saccheggio delle nostre risorse, ci si scaglia contro chi protesta per la salvaguardia dei più elementari diritti.

La repressione non farà che aumentare la nostra rabbia e la nostra voglia di lottare contro il “lusso”, la ricchezza, il potere e contro lo sfruttamento.

Giù le mani da Matteo e da quante altre vittime designate dalla repressione.

Tutta la solidarietà al nostro compagno Matteo.

La segreteria nazionale USI – AIT

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