Siamo senza casa

Il casone di via del mare, il casolare delle feste, la casa de novello, la morrosteria, la casa del peccato: comunque sia stata identificata quella meravigliosa struttura nella quale abbiamo vissuto per quasi 7 anni, non può più ospitarci.

Dopo il terremoto del 2016, su caloroso consiglio ed opera del nostro amico David, all’epoca muratore, facemmo installare due file di “cristi” per sorreggere il solaio della nostra cucina. Nell’ultimo anno la situazione si era aggravata con crepe cresciute ovunque, sia in numero che in dimensione, e porte che non si chiudevano più bene come prima. Tutti segni evidenti dei movimenti della casa dovuti alla terra argillosa che si gonfia e si sgonfia a seconda delle precipitazioni atmosferiche, in un equilibrio alterato dagli ormai frequenti e Iunghi periodi siccitosi. 

Fino al terremoto del 9 novembre.

La forte scossa ha ulteriormente mosso muri e crepe, nonché la nostra preoccupazione. Da quella data il piano superiore è stato completamente abbandonato e le nostre nottate le passiamo dormendo in camper, in auto o, al massimo, nelle camere del primo piano dove la presenza di grosse architravi ed una rampa in meno di scale danno la percezione di maggiore sicurezza.

Il 1 dicembre proprietaria e geometra sono venuti a verificare lo stato della casa. La sera stessa un nostro amico architetto, con abilitazione ai controlli post sismici, ha effettuato le sue valutazioni. Il risultato è stato lo stesso: la casa è pericolante e dobbiamo andarcene il prima possibile!

Lavori di consolidamento sarebbero fattibili ma troppo costosi per un’opera che sarebbe di “rattoppo” e non certo risolutiva.

Indi per cui: siamo fuori.

Ma non molliamo!

Dopo l’immediato scoramento, ci siamo confrontati ed unanimemente abbiamo capito che la nostra esperienza vuole e deve andare avanti!

Riconosciamo la bellezza ed il valore della nostra convivenza, ma anche il ruolo “pubblico” che la nostra casa ha rappresentato. Lì è nata e si trova la Comunanza Canora, lì è stata concepita l’Unione Contadina, lì ha sede l’aps “Pianeta ALBERTA” ets, lì si tengono incontri sulle culture tradizionali, lì sono stati sperimentati percorsi di danza movimento terapia, lì si impara a suonare, lì è stato garantito uno spazio di ascolto e confronto tra tutte le posizioni durante la pandemia, lì abbiamo coordinato i nostri interventi in sostegno agli alluvionati, lì è sempre garantita socialità, arte e cultura.

Tutto ciò non può e non deve morire!

Tutto ciò deve andare avanti!

Per tutto questo vi chiediamo il vostro sostegno!

Aiutateci a trovare una nuova casa, aiutateci con il trasloco ed i lavori, aiutateci con un semplice sostegno morale. Come volete e per quello che potrete.  

Venerdì 30 dicembre partecipate con noi alla passeggiata di saluto dalla nostra vecchia casa in via del mare al paese, dove confidiamo di rimanere a vivere. Portate i vostri ricordi, i vostri racconti e le vostre emozioni legate alla nostra vecchia casa.

Da soli siamo niente, insieme siamo tutto!!

Jessica, Endrit, Gianluca, Teresa, Alessia, Negra, Mafalda, Bise (detta Cesira), Artù (detto Osvaldo) e Titti

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