La polemica contro l’affidamento del museo delle statue stele ad una cooperativa sociale va fuori bersaglio due volte, secondo noi. La prima volta, se il bersaglio è chi lavora nelle cooperative sociali. Le coop (se sono vere coop) svolgono una funzione più importante di una polemica passeggera. La seconda volta perché la polemica vede una situazione locale senza vedere che la Lunigiana intera è un museo diffuso in cui tutto deve, o dovrebbe, tenersi. Il museo di Pontremoli è meno attraente senza le stazioni sciistiche di Cerreto, le terme di Equi, la Pieve di Codiponte, il Teatro Quartieri di Bagnone, i musei e le chiese nel territorio lunigianese. Intendiamoci: ben vengano cento campanili e una vita comunale vivace e polemica. Il comunalismo è il sale di una democrazia vera. Senza uno sforzo congiunto che parta dal locale e funzioni a rete però, la polemica è fine a se stessa. Un esempio di rete è la Rete provinciale delle biblioteche. Come volete che funzioni se i comuni che la compongono non assumono, non investono, prima di tutto non capiscono che la cultura è motore di economia? E’ vero o no che a Villafranca un’impiegata si divide tra biblioteca e uffici comunali? Con quale giovamento per la biblioteca? Sapete che, non molti anni fa, il comune di Fivizzano licenziò un bravissimo bibliotecario? Si parla di biblioteche per chiarire che il museo pontremolese non è una struttura turistica, ma culturale. Il problema quindi non è il visitatore che a Pontremoli trovare persone coi segni della vita, ma una politica culturale complessiva che non è il dettaglio a decidere. Nelle politiche culturali, anche in Lunigiana, continua la prevalente tendenza nazionale a scardinare la stabilità dei posti di lavoro passando proprio dal settore culturale. Da questo punto di vista è giusto polemizzare opponendo al lavoro precario, come quello di una coop che lavora il tempo di un appalto e in incertezza, il lavoro sicuro e a tempo indeterminato che permette di investire risorse, soprattutto tempo, nel personale, lavorando sul lungo periodo alla valorizzazione del museo diffuso che è la Lunigiana. Per arrivarci è utile una discussione pubblica ampia e approfondita.

Per Usi Lel

Luca Albertosi

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