Mobilitazione al Niguarda

DEBOLI CON I FORTI / FORTI CON I DEBOLI
L’OSPEDALE NIGUARDA TAGLIA SERVIZI INDISPENSABILI
GIOVEDì 6 APRILE ore 13
PRESIDIO ALL’INGRESSO
DELL’OSPEDALE NIGUARDA

 

Qualche settimana fa, dopo 7 anni di lavoro a tempo determinato, è stata lasciata a casa UNA LAVORATRICE DELL’OSPEDALE DI NIGUARDA, unica Assistente Sociale rimasta all’interno del Servizio Territoriale, un Centro PsicoSociale (CPS) che ha un’affluenza di più di 1000 pazienti all’anno. Pazienti che da un giorno all’altro non troveranno più l’operatore che li ha seguiti per anni e questo in contrapposizione al crescente disagio sociale determinato dalla difficile situazione socioeconomica.
Del resto, nel Dipartimento di Salute Mentale di Niguarda, presente sul territorio cittadino con 5 Centri PsicoSociali di cui uno dedicato ai giovani, negli ultimi 10 anni il numero delle assistenti sociali da 9 è sceso a 5, di cui due a parttime.
Mentre per il Servizio Sociale di presidio all’interno dell’Ospedale da 6 si è passati alle attuali 3, di cui una parttime.
Come spesso succede, LA DIREZIONE DELL’OSPEDALE NON HA ADERITO A UNA RICHIESTA DI INCONTRO, né ha inviato nessuna risposta, dimostrando la propria insensibilità alle richieste della cittadinanza e ai problemi stessi del servizio, occupata com’è in tutt’altre manovre.
Ma non si tratta di casi isolati. In questi ultimi tempi, stiamo assistendo quasi ovunque a SISTEMATICI ATTACCHI A DIRITTI ACQUISISTI come quelli sanciti e definiti dalla Legge 194 o verso le fasce più deboli e fragili della popolazione. La Sanità Lombarda, che millanta di essere la locomotiva d’Italia ma che in realtà taglia le risorse, costringe i propri dipendenti a coprire più servizi per garantire solo in apparenza gli standard minimi di cura e assistenza, non considerando minimamente il danno che si va a procurare ai pazienti.
Anche all’Ospedale San Carlo, dopo l’accorpamento con il San Paolo e relativo taglio di posti letto, abbiamo assistito ad un maldestro tentativo di insabbiare un grave problema di contaminazione ambientale da chemioterapici e, infine, la Regione vorrebbe portare nel parco dello stesso Ospedale la base dell’elisoccorso (che ora si trova a Bresso), con gravi danni da rumore e vibrazioni per pazienti e abitanti, senza contare il taglio degli alberi, l’inquinamento da idrocarburi e la pericolosità della presenza dei serbatoi per il rifornimento degli elicotteri.
Venerdì 7 aprile, GIORNATA INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE, vogliamo ricordare questi episodi, non solo come gesto di solidarietà con lavoratori e lavoratrici coinvolti, ma per partecipare a iniziative di difesa della sanità pubblica duramente attaccata in Italia come altrove, con lo scopo di agevolare la Sanità privata con la quale troppa gente lucra profitti a danno del Servizio Sanitario Nazionale già ampiamente pagato dai cittadini con le tasse.

Coordinamento Sanità Cittadini Lavoratori Utenti

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