L’informazione “taroccata”

LE LEGGI CHE PASSANO SOTTO BANCO

Ci sono leggi e riforme che vengono  pubblicizzate in ogni modo con gli strumenti di informazione di massa: televisione, social network, giornali, giornali online, cartellonistica. Ed altre di cui non sentiamo mai parlare, di fatto, l’Italia è considerato un paese “parzialmente libero” e nell’ultima pubblicazione de “La Stampa” online, l’Italia è crollata (per quanto riguarda la libertà di stampa, appunto) a 77° posto sulla classifica mondiale.

Volete sapere l’ultima novità della Regione Toscana? I SOLDI  PUBBLICI VERRANNO USATI PER FINANZIARE ENTI PRIVATI. Esatto. E’ vile, è scorretto, è illegittimo, ma è così con la legge “Legge della libera Scelta”.

 

Facciamo un po’ di chiarezza:

quando un anziano doveva essere inserito in una RSA, riceveva dalla Regione una quota sanitaria (una percentuale di denaro pari a 52,30 Euro al giorno, pari a 1560 Euro circa mensili) con cui far fronte alle spese relative di  un’assistenza continua e al mantenimento di quelle strutture che offrono questi tipi di servizi. Queste quote sanitarie cambieranno nome, si chiameranno  TITOLI DI ACQUISTO (o Voucher), ma sono sempre loro, sono sempre i soliti 52,30 euro al giorno. In questo caso però, il tutore legale o l’assistito stesso, potranno scegliere se andare a risiedere (e quindi a devolvere i propri soldi concessi) in una struttura accreditata pubblica o accreditata privata (strutture che rispettano gli standard qualitativi del SSN ma che sono essenzialmente gestite completamente da privati). Questo porta ad un forte rischio di crisi del settore pubblico assistenziale.

Ma poi, concretamente, questi Titoli d’Acquisto, a chi vengono devoluti? Al personale crediamo di no, visto che ci sono associazioni pro profit che, proponendo prestazioni a prezzi medi o elevati, si arricchiscono sulla salute di tutti sfruttando i lavoratori con stipendi bassi (in cui lo stipendio medio di un lavoratore full time è sui 900/1000 euro al mese). Infatti, questo tipo di riforma, porterà una crisi per quegli Enti Pubblici, che hanno un costo  superiore sul personale (salari e contributi), e l’assistenza sanitaria e’ svolta dai dipendenti pubblici.

Quindi, concludendo, i soldi che vengono richiesti in tasse ad ogni cittadino rimangono sempre gli stessi, ma l’investimento di questi soldi va, come al solito, nelle mani delle solite, poche, persone.

Dite che la Regione Toscana è un modello nel Sistema Sanitario Nazionale? Noi diciamo di si..un modello da rigettare!!


L’USI-AIT Sanità dice NO ALLA SVENDITA DEI SOLDI PUBBLICI!

 

USI SANITA’ SIENA  Costantino Borgogni

USILEL CARRARA    Luca Albertosi

USI FIRENZE NORD CORRADO LUSI

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