Le Mozioni del Congresso straordinario dell’USI-AIT

Ovvero: L’Anarcosindacalismo internazionalista in marcia! Le Mozioni del Congresso straordinario dell’USI-AIT

 

Il Congresso straordinario dell’USI-AIT si è tenuto, in un clima di grande unità, partecipazione e solidarietà, nei giorni 9 e 10 aprile 2016 a Parma. All’ordine del giorno le questioni legate al processo di involuzione autoritaria dell’AIT (l’Associazione che dal 1922 raggruppa i sindacati rivoluzionari del mondo) in atto da alcuni anni, la necessità di rifondare l’AIT su basi libertarie e reale progettualità sindacale/sociale e le tematiche internazionaliste, oggi piu’ che mai indispensabili per costruire un fronte mondiale dell’anarcosindacaslismo. Accogliendo le indicazioni della CNT Spagnola e del suo recente congresso, anche l’USI-AIT si posiziona all’interno del percorso di riattivazione dell’Internazionale portando il suo contributo espresso dalle due mozioni del Congresso di Parma (una su analisi/progetto, l’altra su questioni più tecniche). Quella che pubblichiamo è la prima delle due mozioni in oggetto.

 

Ordine del Giorno congresso USI-AIT:


– analisi e valutazione attuale AIT – decisione se e come continuare l’esperienza dell’attuale AIT

– Quale prospettiva anarcosindacalista perseguire sul piano internazionale e con chi

– Individuazione linee di indirizzo di un nuovo statuto.

 

1° Mozione approvata.


Da circa una ventina d’anni l’AIT sta presentando una profonda involuzione. Si è progressivamente chiusa in sé stessa, divenendo incapace di diventare un reale punto di riferimento per tutte quelle realtà sindacaliste che, esprimono la necessità e la volontà di un coordinamento a livello mondiale di organismi sindacali in lotta frontale con tutte le forme di capitalismo e neoliberismo.

L’attenzione principale espressa dagli ordini del giorno dei vari Congressi è stata focalizzata sulla presunta necessità di alzare un muro tra l’AIT ed i suoi nemici, che non sono –come verrebbe da pensare- il capitalismo globalizzato, il neoliberismo e gli Stati, ma le organizzazioni sindacali che non aderiscono a questa AIT.

E’ stata così modificata la normativa interna (compresi alcuni punti statutari fondamentali) rendendola sempre più stringente e tesa alla conservazione degli equilibri interni piuttosto che a una crescita reale dell’Internazionale.

Per questi motivi il congresso straordinario dell’USI (Parma 9-10 aprile 2016), accertato che, attualmente, l’internazionale ha deviato dai dettami anarcosindacalisti e/o sindacalisti rivoluzionari cosi come definiti dal congresso fondativo di Berlino del 1922,

ritiene necessario e improrogabile dare vita ad un processo che porti alla riattivazione e/o rifondazione di una internazionale anarcosindacalista e/o sindacalista rivoluzionaria, che sia motore di un processo di lotte e conquiste sociali internazionali dei lavoratori; sospendendo da subito il versamento delle quote.

Si valuta di non dover dare alcuna dimissione.

Infine, aderisce alla proposta avanzata dalla CNT-E per un percorso di riattivazione dell’AIT. Si auspica, altresì, che il convegno precongressuale convochi il congresso di riattivazione dell’AIT il prossimo dicembre a Berlino.

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