Parte la campagna: “Ridateci il mal tolto”

Come preannunciato, martedì 7 luglio, dalle 9 alle 12, si è svolto un Presidio di protesta davanti alla sede dell’Inps di via Silva a Milano, promosso dal “coordinamento nazionale unitario dei pensionati di oggi e domani” (CoNUP) per rivendicare la restituzione integrale da quanto sottratto dall’Inps con il blocco delle pensioni tramite la legge Fornero del 2012.

 

Di fronte al fatto che la stessa Corte Costituzionale, con sentenza n.70 del 2015, ha condannato l’Inps a restituire ai pensionati quanto non è stato pagato e per contrastare la manovra del governo che ha emanato un decreto legge che prevede di liquidare la cosa con la restituzione di un minimo del “mal tolto” è necessario organizzare la nostra protesta.

 

Alla iniziativa, che ha visto un buon risultato con una cinquantina di partecipanti, hanno aderito l’associazione “Dalla parte dei lavoratori“, i sindacati di base ed alternativi AdL, Sial Cobas, USI-AIT e la componente “opposizione Cgil“. Sono stati esposti striscioni e cartelli di protesta, organizzati banchetti per la raccolta di adesioni (invio di lettera di diffida all’Inps), distribuiti volantini per una corretta informazione.

 

Molto seguiti gli interventi al microfono aperto, tra cui quello del compagno dell’USI che ha ricordato come il governo Monti, sostenuto dal centro-destra e centro-sinistra, ha saccheggiato i diritti dei lavoratori allungando a dismisura gli anni per la pensione, producendo migliaia di esodati senza lavoro e senza pensione, riducendo drasticamente il reddito dei pensionati imponendo il blocco, a fronte del costo della vita che continua a crescere vertiginosamente.

 

Mentre il governo Renzi, che passerà alla storia come chi ha affossato definitivamente l’art. 18, anche in questa circostanza, pur d’impedire la restituzione del dovuto ai pensionati, non si è fatto scrupolo di non applicare la stessa legge, fregandoci ancora una volta e restituendo solo una minima parte del dovuto. E’ stato anche rivolto un appello ad allargare e intensificare la protesta fino al raggiungimento dello scopo prefisso: la restituzione per intero del “mal tolto“.

Enrico Moroni

 

P.S- In allegato c’è la lettera predisposta da compilare ed inviare alla propria Inps o portarla di persona facendola vidimare. La lettera, che consigliamo inviare prima del 21 luglio, è di protesta e di diffida all’Inps e dà la possibilità di ulteriori interventi al fine di recuperare il dovuto.

 

 

Alla Direzione Provinciale INPS di ……………………………………………………………

Oggetto: richiesta di ricostruzione della pensione e di rimborso mancata perequazione e degli arretrati a seguito di intervenuta abrogazione dell’art.24, comma 25 del D.L.n.201/2011 con sentenza Corte Costituzionale n. 70/2015.

A seguito di intervenuta abrogazione dell’art.24 comma 25 del D.L. n.201/ 2011 con sentenza della Corte Costituzionale n.70 / 2015

il sottoscritto

nome…………………………………………………………………..

cognome………………………………………………………………

codice fiscale…………………………………………………………

categoria……………………..e numero pensione……………………………..…………

stato civile ………………………nato/a il………………..…a……………………………..

provincia di ………………….stato…………………….. cittadinanza……………………

residente a …………………………. provincia di ………..……stato………..…………

indirizzo……………………………………………………………. CAP ………..……….

telefono…………………………………. cellulare ……………………………

email………………………………………

CHIEDE

il rimborso totale ed in unica soluzione, con relativa rivalutazioni ed interessi, degli importi relativi alla mancata perequazione della propria pensione per gli anni 2012 – 2013 e seguenti, nonché l’adeguamento dell’assegno di pensione per gli anni 2014 – 2015.

La presente ad ogni fine ed effetto di legge, con avvertimento che in caso di mancato, negativo o intempestivo riscontro, adirà le vie giudiziali, anche a mezzo di adesione ad eventuale class action.

Luogo e data ………………………………………………………………………

Firma ………………………………………………………………………………..

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