Carrara. La fabbrica del vuoto culturale

Se l’assessore Bernardini e il dirigente comunale/sindacalista Cgil Fusani giocassero alla battaglia navale vincerebbero spesso. Biblioteca di Avenza? Affondata! Museo del marmo comunale? Affondato! Teatro Animosi? Affondato! Biblioteca a Carrara? Mezza affondata, se contiamo il tempo che un’ala della biblioteca resta chiusa al pubblico e se consideriamo la piega che ha preso il servizio. Il passaggio di pezzi di comune alla corazzata socialista Amia o, peggio, ai volontari di Auser sono la conseguenza di una politica contro la cultura di base, di uso quotidiano, estranea agli eventi culturali,insomma la biblioteca.

 

Prendiamo il personale delle biblioteche e facciamo un esempio. Viaggereste su un treno guidato da un dentista? Vi fareste curare i denti da un ferroviere? Non ci vuole una statura intellettuale da gigante per rispondere a queste domande. Il buon senso però non viene applicato alla biblioteca civica, dove il personale non sempre è indirizzato per caratteristiche professionali, ma perché la biblioteca è utilizzata come stanza di compensazione per risolvere i problemi di gestione del personale comunale. Dirigenti pagati fior di quattrini (pubblici) non sanno far di meglio che mandare determinati soggetti che sono in comune alla biblioteca. Fermo restando che non si licenzia mai, e’ una logica che va rifiutata.

Anche se Bernardini e Fusani si facessero curare i denti da un geometra però, l’operazione realizzata col museo del Marmo lascia sbalorditi. Il museo comunale passa ad Amia, anticipando il passaggio delle biblioteche. Diversi “dentisti” che stavano al museo del marmo comunale devono essere ricollocati nei servizi comunali. Potrebbero essere impiegati alla biblioteca di Avenza, riattivandola a pieno ritmo in attesa di stabilizzare i bibliotecari precari dell’associazione Il borgo.

Invece, no. La biblioteca di Avenza deve restare chiusa. La gestione del settore Pubblica istruzione Scuola Biblioteche, di fatto portata avanti dai sindacati confederali, deve continuare. L’Auser, associazione vicina a Cgil, deve rimanere ad Avenza nella biblioteca trasformata in sala di lettura. Bisogna distruggere la cultura diffusa, alla portata di tutti, impoverendo e svuotando di professionalità le biblioteche.

Bisogna imporre la cultura degli eventi: gli pseudo eventi di cui è protagonista la Bernardini, ad ogni presentazione di libro in cui sfoggia se stessa, e i festival Convivere. Bisogna svuotare di servizi il quartiere più popoloso, Avenza, e portare le cose nella città vuota di Carrara, per dimostrare che la classe dirigente è anarchica e fa quello che vuole: chiude la biblioteca di Avenza, ma firma la petizione per tenere aperta la biblioteca provinciale di Pisa.

Con tutto questo, noi continuiamo a pensare che l’evento più importante prodotto da Bernardini e Fusani è il risveglio degli Avenzini che, per cominciare, protestano per riavere la loro biblioteca.

Usi Lel Carrara

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