Un altro modo di fare sindacalismo

UNIONE SINDACALE ITALIANA – CARRARA
Sezione Italiana dell’Association Internationale des Travailleurs (A.I.T.)

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1.Vincere si può? Da qualche giorno, chi lavora e chi studia nella biblioteca comunale di Carrara, trova un impianto di aria condizionata funzionante nelle sale e negli uffici. E’ il risultato di una vertenza intrapresa, un anno fa, da Usi Lel contro uno strano “padrone”: un dirigente comunale che è, insieme dirigente di Sinistra anticapitalista e della sinistra Cgil. Una vertenza intrapresa in uno strano ambiente di lavoro: un settore comunale diretto da un sindacalista; con delegati Rsu eletti per la Cgil che, senza imbarazzo, istruiscono procedimenti disciplinari a loro colleghi e una base di lavoratori cigiellini, compresa una struttura di vice-capi e capetti di nomina dirigenziale, passivi e contenti. E’ un esempio di corporativismo sindacale realizzato, col padrone e i lavoratori nella stessa organizzazione sindacale? Sì e no, non ancora se consideriamo che la possibilità molto concreta di un’ispezione della Asl in uffici pubblici e sale di lettura che raggiungevano 40° in estate ha risolto la vertenza.

2. Ricordate la lotta di Usi Lel Carrara contro la chiusura della biblioteca nel popoloso quartiere di Avenza? Un primo obiettivo, raggiunto, era stato evitare la chiusura totale. Rispetto ai comitati avenzini che proponevano di ridurre la biblioteca di Carrara per riaprire quella di Avenza la posizione di Usi Lel era: i servizi pubblici sono espressioni delle comunità locali e lottiamo perché nessuna scuola, ufficio postale, ospedale, biblioteca sia chiusa. Dal prossimo settembre, personale comunale andrà ad Avenza al posto dei volontari di Auser, rimettendo a pieno regime la biblioteca. Una vittoria? Sì, ma con alcune considerazioni da aggiungere. A Carrara si vota in aprile per il sindaco. La classe politica tutta, dai social-massoni a Sinistra anticapitalista, teme i 5 stelle e procede a misure per racimolare voti, mentre la questione centrale restano i rapporti tra i grandi concessionari che sfruttano le cave di marmo e la classe politica che, attraverso il comune, controlla le concessioni. Gli industriali si propongono pubblicamente di aiutare la città ad uscire dalla crisi. Tra l’altro, alcuni di loro hanno adottato monumenti cittadini, come Gemignani e Vanelli che restaureranno il monumento ad Alberto Meschi. Così, per racimolare i voti della plebe, ecco venire da sindaco e industriali il salvataggio della Carrarese calcio. Cui seguono i lavori per riaprire la Caravella, storica struttura di Marina di Carrara; la riapertura del teatro Animosi; una bando per le case popolari; il salvataggio di Estate ragazzi, attività gestita da una spa comunale, che garantiva solo un numero limitato di bambini, poi, per miracolo, sono stati trovati i soldi per garantirne di più e non scontentare le famiglie. La riapertura della biblioteca di Avenza rientra nelle misure. C’è da considerare anche il problema di ricollocare i dipendenti comunali del museo del marmo che andranno alle biblioteche. Con tutte le considerazioni, resta il fatto che una lotta isolata e di minoranza condotta da Usi Lel, nell’indifferente città del marmo e dell’anarchia, attraverso analisi, controinformazione, pressioni, denunce ha portato a raggiungere gli obiettivi che quella lotta si era data. Vincere si può?

Per Usi lel Comune Carrara
Luca Albertosi

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