Sullo “sciopericchio” breve …
A seguito dello SCIOPERO BREVE DI UN’ORA IN CONCOMITANZA CON LE OPERAZIONI DI SCRUTINIO FINALE, indetto da sindacati vari e con modalità diversificate sul territorio nazionale, USI – AIT EDUCAZIONE intende esprimere le proprie perplessità in merito alla linea di lotta fino ad ora confusa, dannosa e soprattutto debole portata avanti dai sindacati confederati. Innanzitutto, le modalità con cui i vari sindacati si sono mossi non hanno tenuto conto delle esperienze di docenti e studenti autoconvocati e autorganizzati che sono stati i primi a criticare duramente il progetto di riforma renziano sulla scuola. Solo ora si accorgono che qualcosa si è mosso. E si è mosso senza le loro “consulenze”. Dalle scuole sono emerse, infatti, forme di lotta variegate che hanno proposto direttamente e dal basso linee di azione dure, decise e determinate. Le principali sigle (CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA) nei comunicati in cui spiegano le motivazioni dello sciopero, parlano di “criticità irrisolte” in merito al DDL “Buona Scuola” alle quali sarebbe possibile “apportate profondi cambiamenti“.
Non dicono affatto di voler rigettare in toto tutto il Disegno di Legge per come chiedono studenti e docenti. Mirano esclusivamente ad un passaggio indolore del DDL con modifiche da sbandierare alla fine come proprie vittorie. Però, sbandierare assunzioni o cavalcare proteste altrui non impedisce di leggere chiaramente cosa nasconde la proclamazione di tale sciopero. Se l’obiettivo è quello di trattare col governo Renzi o con un parte del Partito Democratico in modo da mettere alla fine un cappello politico su un eventuale contentino di facciata, sia chiaro da subito che l’USI AIT Educazione non si riconosce in tali dinamiche. Le battaglie portate avanti da studenti ed insegnanti in questi mesi, hanno già avanzato una proposta: IL RITIRO IMMEDIATO DEL DDL “BUONA SCUOLA”. A questa proposta ci uniamo e ci uniremo a tutte le forme di lotta che faranno propri i principi dell’autodeterminazione e dell’autorganizzazione senza vincoli, mandati, referenti istituzionali che giochino a scacchi sulla nostra pelle. Saremo anche in questa circostanza, al fianco, di quei docenti e di quegli studenti che sapranno individuare forme proprie di lotta e partecipazione in difesa di saperi liberi e laici.
EVVIVA L’UNIONE!
USI AIT Educazione
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