Solidali con Pino e Giovanna

Quanto sta accadendo nella sanità milanese in modo particolare è un qualcosa di talmente grave da non poter continuare a restare immobili. Negli ultimi anni ci sono stati forti attacchi ai nostri delegati ed al nostro sindacato gravissimi. Esempi significativi si sono avuti già a partire da 2012 al San Raffaele e successivamente al San Carlo Borromeo, dove l’USIS è stata condannata a pagare 12.000 euro ed infine a più riprese al San Paolo. Della gravità di questa situazione lo hanno capito tutti anche al di fuori del territorio milanese. Non a caso nel convegno sulla repressione che si e’ svolto a Firenze, di cui anche noi come USI eravamo tra i promotori, l’ intervento del san Paolo era tra i più attesi. Non a caso la mobilitazione per la raccolta di firme organizzata dai compagni del San Paolo a seguito del licenziamento di Raffaele e’ stata cosi alta in tutto il territorio nazionale e non solo tra i lavoratori della sanità. Martedì 21 aprile due nostri delegati, Pino e Giovanna dovranno comparire davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Milano per il reato di interruzione di servizio pubblico, reato che prevede l’arresto da uno a cinque anni di reclusione. Il disegno persecutorio inarrestabile da parte della Dirigenza leghista dell’ospedale San Paolo contro i componenti RSU e contro i lavoratori iscritti all’ USI crediamo sia ormai palese. A settembre dello scorso anno, a seguito della riammissione in servizio di Raffaele, sospeso a febbraio e licenziato a maggio, i dirigenti dell’ospedale San Paolo hanno pensato bene di avviare un’azione ritorsiva e repressiva con una sospensione disciplinare di 11 giorni ai delegati Pino e Giovanna, accusati di avere occupato gli uffici del SITRA, per sensibilizzare e mobilitare i lavoratori contro un altro licenziamento a scapito di un’altra lavoratrice e contro il tentativo di introdurre nelle corsie gli Infermieri tramite le agenzie interinali. Come hanno affermato i nostri compagni del San Paolo ci vuole fantasia nell’accusare i nostri delegati di interruzione di pubblico servizio quando è proprio la Dirigenza di quell’ ospedale che ha nel suo programma la chiusura di reparti e servizi, come ce ne vuole ad equiparare l’interruzione di pubblico servizio del Sitra, della durata di dieci minuti, a quella avvenuta in Pronto Soccorso della durata di 2 giorni a causa di lavori al tetto eseguiti malamente. Ma quello che più ci sconcerta è che a fronte della richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero del Tribunale davanti al Giudice per le indagini preliminari, è la volontà persecutoria della Dirigenza dell’ospedale, la quale ha opposto istanza di opposizione all’archiviazione del procedimento penale. Ribadiamo con forza che ci troviamo di fronte ad un palese atto repressivo per colpire e togliere di mezzo sindacalisti scomodi.

Come segreteria USIS nel prendere atto di questa continuità repressiva ribadiamo il nostro sdegno e la nostra rabbia. Non c’è più tempo per comunicati, ma di azione e solidarietà diretta. Occorre muoversi subito ed organizzare una mobilitazione nazionale a sostegno di Pino e Giovanna.


Firenze 18 aprile 2015

 

Per la segreteria nazionale USI – AIT sanità

Lusi Corrado

FEDERAZIONE NAZIONALE SANITÀ          

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