Settimana Europea di lotta contro la privatizzazione e per la difesa del sistema pubblico sanitario

In tutta Europa, a prescindere da chi governa, dal 1 al 6 ottobre si svolgeranno azioni e manifestazioni contro lo smantellamento e la privatizzazione e per la difesa dei sistemi sanitari pubblici . L’anno trascorso ha visto una accelerazione della crisi in tutta Europa. Le politiche di austerità attuate in maniera congiunta in tutti i paesi dall’Unione Europea stanno portando ad una recessione generale. L’austerità presentata come inevitabile, e il debito come fatalità sono diventati in ogni luogo come pretesto a duri attacchi contro i sistemi sanitari pubblici. Le ripercussioni sociali sono simili in tutta Europa. Il caso più drammatico è la Grecia, dove per ottenere l’assistenza sanitaria bisogna aver pagato contributi per almeno 60 giorni nell’anno precedente, cosa che ha lasciato fuori dal sistema sanitario più di due milioni di persone.

Stiamo assistendo a qualcosa che è degenerato nel corso del tempo, la conversione della salute in merce. Per queste ragioni i partiti di destra e quelli della cosiddetta “sinistra” eseguono obbedienti  gli  ordini di chi li comanda: le multinazionali del farmaco e delle banche. Questo disegno, perfettamente pianificato, si concretizza attraverso un processo di deterioramento, discredito e smantellamento dei sistemi sanitari pubblici.

La privatizzazione del sistema sanitario pubblico si accompagna,  dappertutto, alla distruzione delle condizioni di lavoro dei lavoratori del settore. Il modello utilizzato in Europa per  privatizzare, distruggere le condizioni di lavoro ed introdurre salari da fame è molto simile, e si  porta a compimento con il silenzio e la complicità dei grandi sindacati sovvenzionati dalla CES.

 I lavoratori e le lavoratrici della sanità pagano gli effetti della crisi già da diversi anni ormai. I tagli e le riduzioni sia di posti letto che di personale sono a livelli insostenibili e pesano inesorabilmente sulla qualità e la quantità delle prestazioni assistenziali che vengono fornite. Noi pensiamo che tali processi hanno, nel corso degli anni hanno sempre più favorito lo smantellamento del servizio sanitario pubblico a favore di un privato ormai sempre più funzionale al profitto. I lavoratori e le lavoratrici della sanità, pubblica e privata, si ritrovano di conseguenza coinvolti in un processo di destrutturazione del sistema che li lasciano unici protagonisti della necessità di adeguare la risposta sanitaria alle necessità del Paese. Lotteremo con fermezza e decisione contro qualsiasi tipo di esternalizzazione e smantellamento del servizio pubblico ed in difesa di un Servizio Sanitario che deve essere garantito a tutti, pubblico e di qualità. Vogliamo chiarire che come sindacato autogestionario, non identifichiamo incondizionatamente la sanità pubblica con quella statale. Crediamo che una vera sanità pubblica sia quella direttamente autogestita da lavoratori e utenti in un contesto sociale liberata dalla diseguaglianza sociale del capitalismo e della gerarchia.”

La sanità non è una piazza di mercato fatta per arricchire speculatori ma un luogo decisivo per la vita o la morte delle persone. La condizione dei lavoratori è legata a quella degli utenti Ribelliamoci e lottiamo uniti tutti insieme a partire da questa mobilitazione europea. Spetta ai lavoratori, i disoccupati e gli esclusi, organizzare e scendere in piazza per difendere ciò che è nostro e recuperare il loro controllo.

USI – AIT Sanità Toscana

Borgo Pinti 50 Rosso – Firenze usisanita.careggi@gmail.com

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