LA SPEZIA: AFFONDATE IL SISTEMA BIBLIOTECARIO PROVINCIALE

Il sistema bibliotecario provinciale di La Spezia è il primo in Liguria.


Fare sistema è necessario in un territorio vario e con un’estensione, per lo più montuosa, dal mare fino ben dentro l’Appennino. Alcune certezze le abbiamo già: i piccoli comuni della montagna, della Val di Vara e della Piana di Luni saranno riuniti in enti più grandi; il sistema bibliotecario delle comunità montane è stato già seppellito. Che fine farà il Sistema Bibliotecario Provinciale di Spezia? Ad oggi, nessuno lo sa. 

Eppure le biblioteche del Sistema Bibliotecario Provinciale garantiscono (garantivano?) alcune cose insostituibili: promuovono la vita sociale di piccoli centri montani; combattono vecchiaia e isolamento, quindi aiutano la salute; ospitano persone lontane dalle sedi universitarie e gli permettono di studiare; promuovono l’organizzazione a rete, l’unica capace di restare vicino alla vita delle persone ed essere davvero efficiente. Sono a rischio lavoratori e lavoratrici del Sistema bibliotecario e la sua funzione di pubblica utilità. L’emergenza richiede tempi rapidi. E’ in discussione una legge regionale che riorganizza i servizi regionali e potrebbe incidere sul Sistema Bibliotecario Provinciale, ma i tempi si allungano. CGIL CISL UIL, a La Spezia, lasciano passare tutto sotto silenzio. Sono gli stessi sindacati concertativi che a 40 KM di distanza, a Massa, hanno occupato la sede della provincia.

Denunciare l’incertezza in cui versa il Sistema bibliotecario provinciale spezzino è doveroso. Il riconoscimento della sua funzione pubblica è altrettanto doveroso. La solidarietà con chi lavora è attiva. La lotta la si fa ovunque siamo, contro l’arretramento dei diritti e, soprattutto, delle condizioni di vita che i diritti garantiscono

 

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