Repressione anti-antifascista in Toscana

Domenica 11 ottobre 2009 le forze di polizia sotto il comando della questura di Pistoia perquisirono il circolo Arci 1° maggio dove era in svolgimento un’assemblea regionale Antifascista contro l’istituzione delle ronde. Senza alcun mandato i compagni presenti furono tutti prelevati e tenuti in questura per 10 ore, al termine delle quali ci furono tre compagni arrestati con l’accusa di irruzione , devastazione e  saccheggio  del circolo fascista casa pound. Questo starno assalto, senza alcuna prova alla sede fascista di casa pound da parte di sconosciuti è un evidente pretesto per una mirata operazione repressiva Antifascista nel nostro territorio.
Nell’ambito dell’inchiesta per gli avvenimenti di Pistoia dell’11 ottobre in relazione ai fatti di casa pound, Lunedi 9 novembre la polizia ha effettuato nuove perquisizioni nelle abitazioni di quattro compagni di Pistoia e di Livorno notificando a tutti la misura degli arresti domiciliari.

Venerdi 6 novembre a Firenze Mannu è stato arrestato in un’operazione che a visto altri undici compagni perquisiti nelle loro abitazioni con l’unica responsabilità di aver partecipato ad iniziative che avevano l’obiettivo di non concedere  spazio politico alle organizzazioni neofasciste in città. Il significato di questa operazione consiste nel colpire un intero movimento utilizzando nuovi e vecchi sistemi repressivi, dalla custodia cautelare all’aggravante di terrorismo.
Risulta sempre più chiaro che gli arresti e le denunce a danno dei compagni sono avvenute per il loro impegno ed il loro ruolo politico in Toscana e per la determinazione con cui portano avanti le lotte per la difesa della libertà di espressione, contro la riabilitazione del fascismo e la mobilitazione reazionaria. Contro chi si mobilita concretamente  sull’antifascismo e l’antirazzismo e chi cerca di porre un freno all’ondata xenofoba e repressiva che sta dilagando in questo paese. I gravi episodi di Ancona di questi giorni sono il segnale pericoloso di una reazione a catena che si sta evolvendo quotidianamente contro chi cerca di mobilitarsi attivamente per difendere ogni residuo di libertà.
Il segnale è chiaro : Colpire tutti coloro che si impegnano e lottano fuori dalle istituzioni.
Le modalità ed i tempi di questi arresti segnano come lo stato autoritario e repressivo si stia affermando ogni giorno sempre di più. Queste vicende si svolgono dentro un quadro generale di restringimento degli spazi di libertà per chi lavora sul piano politico, sociale e culturale e soprattutto alla costruzione di una larga opposizione alla svolta autoritaria che sta vertiginosamente avanzando in questo paese.

La Federazione Regionale USI – AIT intercategoriale Toscana esprime tutto il proprio sdegno per quanto sta accadendo a tutto il movimento Antifascista e la più totale ed incondizionata solidarietà a tutti i compagni arrestati e perquisiti di Firenze, Livorno, Pistoia e della val d’Elsa.

USI – AIT intercategoriale Toscana

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