“Delazioni” pericolose

E’ quanto accade a Massa (Italia). A riferirlo (citando nomi e cognomi) una piccola testata locale.

Indagini sulle opinioni nei luoghi di lavoro, esposto presentato in comune

 

Un caso scottante denunciato da Luca Albertosi sindacalista della Unione Sindacale di Carrara legata al movimento anarchico e non ai sindacati confederali. L’esposto consegnato stamani al protocollo del comune di Massa. La segnalazione era stata fatta mesi fa anche ai consiglieri comunali di Carrara e ai segretari confederali di Uil, Cisl,Cgil., ma nessuno aveva reagito. Ecco il testo del documento:

Le indagini sulle opinioni di chi lavora sono proibite da varie norme, ma continuano – esordisce Albertosi nel suo comunicato – E’ raro un documento con la segnalazione alla P.S. di qualcosa che i dirigenti sindacali confederali, e nessuno, dovrebbe segnalare: le presunte frequentazioni politiche di un lavoratore. Bisogna prendere la palla al balzo se un sindacato confederale usa la sua carta intestata per indicare alla P.S. la presunta posizione politica di un lavoratore. La richiesta, in nome e per conto della segretaria provinciale di un sindacato, è al protocollo del commissariato di Carrara il 2 settembre di qualche anno fa. Segnala un ipotetica diffamazione che un lavoratore starebbe mettendo in atto verso la segretaria scrivente. Contiene circostanze e testimonianze di alcune degne persone che avrebbero assistito alla diffamazione. Non si querela. Non si fa una cosa minima come andare dal presunto diffamatore e chiedere conto. Invece, si va al commissariato di P.S. e si chiede di convocare ed ammonire il lavoratore presunto diffamante per far smettere l’ipotetica attività diffamatoria. Verso la fine dell’esposto scritto dai confederali però appare qualcosa che non c’entra niente. Citiamo le testuali parole”… frequenta(ndo) attualmente come attivista l’area dell’anarchismo locale”. Una svista? Che cosa c’entra la segnalazione di presunte frequentazioni politiche con il resto dell’esposto? Possibile che ci sia stata un’indagine fatta sulle frequentazioni politiche di un lavoratore? Chi ha raccolto informazioni di contenuto politico?

Dopo l’esposto, il segnalato è convocato al commissariato. L’ipotesi di diffamazione è risolta in pochi minuti, senza bisogno di una sentenza di condanna o assoluzione del tribunale. Successivamente, due tra le degne persone che hanno presentato l’esposto, vanno al commissariato e, anziché querelare, se la cavano con un “prendo atto” e lasciano cadere tutto. Si accantonata l’ipotesi di diffamazione. Resta agli atti la segnalazione di ipotetiche frequentazioni politiche. L’esposto è stato fatto in nome e per conto di alcune persone componenti la segreteria confederale: Mariangela Cosenza, Siriano Fornesi, Silverio Lombardini, Claudio Salvadori. Hanno fornito informazioni a tutela delle dignità della segreteria: Giorgia Boni, Francesca Rolla, Silvana Tenerani, Luca Coppo, Carla Paglini. Non è chiaro chi ha indicato le presunte frequentazioni politiche segnalate nell’esposto. Non tralasciamo persone altrettanto degne che circolano attorno a questa storia esemplare senza che il loro nome compaia nell’esposto, come un ragazzo molto vigile, per anni vicino a colui che è stato segnalato, e scomparso come Matteotti dopo l’esposto.

Una storia esemplare della vita sindacale di oggi? Inviamo per conoscenza in quanto i fatti sopra esposti riguardano anche dipendenti del comune di Massa e perché prendano posizione, se e come lo ritengono opportuno, e per quanto di loro competenza, sulle indagini a proposito delle frequentazioni di chi lavora per il settore pubblico e privato. E’ una pratica questa cui ci opponiamo, ma che continua in una pericolosa zona grigia di detto e non detto. Faremo di tutto per portare alla luce i nomi delle degne persone che la esercitano e contrastare tali pratiche.

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