Carrara: la strada del debito

La strada del debito

 

Di recente è stato approvato il bilancio comunale 2014 di una città mineraria nella Toscana del Nord. Il termine di approvazione era il 30 aprile 2015. 142 milioni i debiti a fine 2014. Il comune, assicura, è in grado di pagare, a partire dagli stipendi.

 

Una delle ragioni del debito pubblico locale nella città mineraria è il minor incasso, per anni, della tassa marmi, cioè del canone pagato per le concessioni di sfruttamento degli agri marmiferi. Un’altra ragione è la strada dei marmi. Che cos’è? E’ un percorso che permette ai camion di transitare dalle cave ai depositi e agli impianti di trasformazione delle scaglie, evitando il centro cittadino. Sulla strada dei marmi non passano le normali auto almeno fino al 2017, quando perderà il vincolo di “strada speciale”.

 

I tecno burocrati che hanno scelto di realizzare questa infrastruttura, ne hanno socializzato le perdite e privatizzato gli utili.

 

I costi sono stati: 22 milioni di fondi europei (2007) per il primo lotto di lavori. Per il secondo lotto 97 milioni di soldi pubblici. Il comune e la Progetto Carrara, società in house del comune nata “per contribuire al processo di rinascita culturale ambientale ed economica della città”, hanno acceso mutui per finanziare la strada dei marmi. Nel 2011 c’è un’ accelerazione dei lavori e la strada viene inaugurata due settimane prima delle elezioni amministrative che confermano il 6/7 maggio 2012 sindaco il socialista Zubbani. Per inciso, 5 (cinque) differenti ricorsi per brogli elettorali a Carrara vengono respinti dal TAR.

 

Alcuni risultati: 119 milioni di euro il totale dei costi; Carrara, secondo comune più indebitato d’Italia nel 2013, dopo Torino. Una stima di 19 milioni di euro che tutti gli anni vanno direttamente dai canoni di concessione per la coltivazione delle cave alle banche con cui il comune si è indebitato. Spese per il “premio di accelerazione” dei lavori nel 2011. Spese per la creazione e il funzionamento di Progetto Carrara spa, che molto spendeva per pagare il suo amministratore delegato, architetto Tazzini. Tazzini fu anche socio della TCT, società che gestiva gli eventi alla fiera Marmi macchine a Marina di Carrara, spa pubblica, assieme a Giulio Conti, sindaco di Carrara e Marco Tonelli, scelto da Conti come direttore generale del comune di Carrara (un comune che per dimensioni non aveva obbligo di legge di darsi un direttore generale) e attuale dirigente del settore marmo, nell’occhio del ciclone per i mancati introiti dalla tassa marmi e, tra l’altro, per un’ispezione del collegio dei revisori dei conti del comune che ha stigmatizzato la sua direzione del settore marmo del comune. La Progetto Carrara, che sarà liquidata entro il 2017, ha 2 milioni e 250.000 euro di debito.

 

Non è il caso di soffermarci sulle infiltrazioni ‘ndranghediste che dalla Liguria sarebbero filtrate nei lavori per la strada dei marmi, come del resto nelle cave di marmo e in Versilia e in Lunigiana. Sempre meno si distingue impresa da impresa, lecito da illecito. Non si sa se i tecnoburocrati che hanno gestito l’operazione strada dei marmi, nella loggia o nella sezione di partito abbiano letto la sezione dei Grundrisse che riconduce la logistica, il trasporto dei prodotti al mercato, a un atto della produzione, fondamentale per creare una merce. Nella logistica sono state le sole lotte sulla strada dei marmi, con blocchi stradali dei camionisti che contestavano i sistemi di pesatura del marmo introdotti dopo l’inaugurazione della strada dei marmi. Questi camionisti, non organizzati sindacalmente, sono circa 500, non 900 come fanno pensare i molti viaggi quotidiani sulla strada dei marmi.

 

Il finanziamento pubblico alla Strada dei marmi e il mancato introito da parte del comune delle tariffe per concessioni estrattive (tassa marmi) sono l’origine di un buco di bilancio e di una restrizione della spesa sociale. Introdurre il pedaggio per chi transita sulla strada dei marmi sarebbe una soluzione? A carico dei camionisti già vessati da mutui, multe, costi crescenti? Si può pagare pedaggio per una strada solo se viene garantita una via alternativa, quindi col pedaggio si rischierebbe di riportare i camion nel centro storico, rendendo inutile la strada dei marmi. Che ha risolto i problemi del centro cittadino per penalizzare coi passaggi di camion la frazione di Miseglia.

 

La strada del debito porta alla questione del reddito per tutti che si ottiene redistribuendo la ricchezza estratta da un territorio. Lo stato centrale non distribuisce più niente, a parte le bastonate. Il comune privatizza gli utili e socializza le perdite. E se fosse il conflitto il modo di controllare la ricchezza sociale e ridistribuirla, opponendosi, ogni giorno, alla quotidiana accumulazione primitiva del capitale di cui la strada dei marmi è solo un esempio?

 

 

Usi Lel comune Carrara usientilocali@libero.it

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