Processo ThyssenKrupp: ingiustizia è fatta

Cinque anni fa la sentenza nei confronti dei Responsabili della ThyssenKrupp era stata una condanna esemplare e adeguata da parte della magistratura, forse sfuggita al controllo dei poteri forti, politici ed economici. Sicuramente aveva pesato al momento la coscienza collettiva ferita dalla gravità dell’accaduto, di fronte a 7 lavoratori morti per evidenti responsabilità della direzione aziendale.

Ma evidentemente il tempo che passa gioca a favore dei padroni.

Soprattutto ha pesato la pressione messa in atto dalla associazione confindustriale, scandalizzata per le condanne, trovando nel Comune, che si è prontamente ritirato dal processo d’appello in cambio di un lauto risarcimento, un buon alleato.

Ha influenzato la promessa, da parte dell’Amministrazione Comunale, a ricollocare decine di ex lavoratori TK nelle municipalizzate del Comune in cambio della rinuncia a costituirsi Parte Civile, rompendo il fronte unitario dei lavoratori.

Tutto ciò ha prodotto come risultato questa vergognosa sentenza che ha derubricato il reato più grave, per cui l’omicidio volontario diventa colposo per l’ad H. Espenhahan, riducendo significativamente le sue pene (da 16 anni a 10) e quelle per tutti gli altri imputati, concedendo anche il dissequestro della Linea 5.

Bene hanno fatto i famigliari delle vittime ad occupare l’Aula ed inveire contro il Vicesindaco presente.

Quello che ha prevalso a livelli istituzionale, ancora una volta, è la logica di “produzione” rispetto a quello della salvaguardia della vita dei lavoratori e della popolazione. La conseguenza di questa logica padronale si è vista all’Ilva di Taranto con l’ennesimo morto sul lavoro.

Per coloro che in questi giorni si stanno illudendo che “forze contestatrici” stanno penetrando nelle Istituzioni ricordiamo, come ci insegna la storia, che solo con la lotta e l’azione diretta, senza coinvolgimenti nelle logiche di potere, può essere difesa la vita, arginare lo sfruttamento, sviluppare un reale progresso sociale.

Il Segretario USI – AIT

Enrico Moroni

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