Primo Maggio 2020 – Milano

PRIMO MAGGIO A MILANO

Il Primo Maggio a Milano è stato celebrato quest’anno come USI-CIT aderendo all’iniziativa promossa, sulla base di un documento unitario, da Cub, Sgb e una ventina di associazioni culturali, sociali e gruppi politici.

L’iniziativa consisteva in una diretta radio (radio Onda d’Urto) dalle 15 alle 18, con l’introduzione del documento approvato e di una relazione sulla sanità, sul lavoro / precariato e sull’immigrazione. Poi ogni gruppo aderente interveniva. Da parte nostra ci sono stati due interventi: uno del compagno Angelo Mulè in rappresentanza dell’USI sanità del San Raffaele, denunciando la decisione dell’azienda di passare nei prossimi mesi dall’attuale ccnl parificato a quello della sanità pubblica a quello privato dell’Aiop in modo unilaterale, mentre nel frattempo venivano messi in cassa integrazione 782 dell’area  amministrativa. In attesa che si sblocchi la situazione, riacquistando il diritto di sciopero attualmente sospeso nel settore della sanità, per contrastare con maggior efficacia l’attacco ai diritti dei dipendenti, nel frattempo l’USI ha proclamato uno sciopero di due ore, ma con l’impegno di non sospendere l’attività lavorativa, comunicando di versare l’importo delle due ore alla protezione civile come segno di protesta.

L’altro intervento è stato quello di Gianni Santinelli, per l’USI del San Carlo e San Paolo, denunciando il progetto della regione di chiudere i due ospedali per costruirne uno nuovo, ma con meno posti letto, per cui si è costituito un Comitato di resistenza contro la privatizzazione della sanità pubblica, i cui danni si sono visti proprio nell’affrontare la pandemia attuale; ha anche rivendicato l’esperienza messa in atto nella sede USI di via Torricelli 19, attivando uno “Sportello Sociale e Solidale” sostenuto da USI sanità del San Paolo e San Carlo, da abitanti del luogo e dal Cox 18, per la distribuzione di  disinfettanti, di borse alimentari a chi ha bisogno, del sevizio di portare la spesa e medicinali dalla farmacia per chi non può muoversi da casa, oltre naturalmente i sostegno sindacale.

Enrico

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