Parma, primo maggio dell’USI

CORTEO da Barriera Saffi ore 10.30                 scarica il volantino(ne)

FESTA POPOLARE in P.le Salvo D’Acquisto dalle 12.00

Siamo ancora qui, per il terzo anno consecutivo, a fare del primo di maggio la
giornata di tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che, al di là della
sigla, si riconoscono in un modello sindacale alternativo a quello che ci
stanno propinando i sindacati confederali. Quando tre anni fa, nell´ambito
delle iniziative per celebrare il centenario dello sciopero agrario del 1908,
pensammo di organizzare anche la festa del primo maggio, non ci rendevamo
ancora conto né dell´enorme successo che la proposta avrebbe poi incontrato, né
dell´altissimo valore simbolico della stessa.

In entrambe le edizioni, infatti, un gran numero di giovani, lavoratori,
compagni e compagne hanno partecipato, aiutato, contribuito ad una giornata sì
di festa, ma anche marcatamente “altra” rispetto alla sfilata rituale dei
sindacati confederali CGIL-CISL-UIL, coi loro gonfaloni, con la loro retorica,
con la loro ufficialità.

Del resto, la nostra differenza da loro la riscontriamo, o meglio sarebbe
dire: la paghiamo- ogni giorno, sul posto di lavoro: firma di contratti a
perdere, collateralismo con Confindusrtia e istituzioni, spersonalizzazione del
lavoratore utile solo come usufruitore-di-servizi-e-delegante-in bianco.
Neanche i conflitti che ogni tanto sembrano emergere da alcuno settori CGIL ci
abbagliano: in realtà, alla fine dei conti, anche la FIOM tutte le volte si
adegua, nel suo ruolo di copertura a sinistra di organizzazioni non più
riformabili dall´interno.

Il nostro progetto, di un sindacalismo davvero “di base”, fuori dalle logiche
concertative, non frenato da burocrazie interne, autogestionario, assembleare,
conflittuale, orgogliosamente incompatibile col capitale, va avanti, pur tra
mille difficoltà.

Ma queste difficoltà le supereremo solo se, come lavoratori e lavoratrici
consapevoli, continueremo a non farci abbagliare da facili sirene, dall´inganno
del sindacato sempre più erogatore di servizi e non di stimolo al conflitto,
tenendo conto che il metodo è sempre quello: la lotta.

E in questo senso, abbiamo bisogno dell´aiuto di tutti e tutte.

USI-AIT PARMA

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