Nel ricordo di Paolo Finzi
Sono passati pochi giorni (lunedì 27 luglio) quando nello spazio occupato della Cascina Torchiera Autogestita di Milano è stato celebrato il ricordo per la scomparsa del compagno Paolo Finzi, avvenuta nella giornata del 20 luglio.
Come era prevedibile l’intero spazio interno della Cascina era occupato da compagni, molti dei quali venuti anche da molto lontano. All’entrata e all’interno sventolavano le bandiere anarchiche.
Non c’era un’aria funebre, che sicuramente Paolo non avrebbe voluto, ma quasi sembrava una festa, anche se la commozione dei partecipanti si percepiva molto forte.
Molti gli interventi che si sono susseguiti in cui l’emozione spesso interrompeva a momenti il loro racconto. Interventi che hanno evidenziato sia la profondità del pensiero di Paolo, i lati buoni del suo carattere e le esperienze con lui vissute.
Nell’elencare alcuni degli interventi ricordiamo Andrea Papi, Massimo Ortalli, Franco Bertolucci, Claudia Pinelli a nome della famiglia, collegando il ricordo di Paolo con quello di Pino, Massimo Varengo, Carlotta della redazione della Rivista Anarchica, la lettura dell’ultima lettera del padre, di un mese prima, da parte della figlia Alba, rivolta ai compagni , ma soprattutto alla famiglia a lui molto cara, prevedendo quello che sarebbe avvenuto per sua scelta.
L’intervento del fratello Enrico è stato molto toccante, ha parlato del loro rapporto intimo, lui comunista e Paolo Anarchico, spiegando le motivazioni che lo avevano indotto a quella tragica scelta, già confidata al fratello, non perché era venuto meno la fiducia verso l’ideale anarchico, ma perché si sentiva sempre più estraneo alla società come si stava evolvendo. Finiva il suo intervento con un invito a sostenere la continuazione della pubblicazione della Rivista Anarchica.
Gli interventi sono stati intervallati anche dalle canzoni e musiche di Alessio Lega e dei compagni musici che lo accompagnavano, tra cui anche le canzoni di De Andrè con cui Paolo ha avuto un lungo rapporto di amicizia.
Nel finale non potevano mancare le note bandistiche della Banda degli Ottoni e dei cori che la seguivano.
Sicuramente non ce l’aspettavamo questa morte improvvisa di Paolo, soprattutto nelle modalità come è avvenuta, troppo abituati alla sua determinazione ad affrontare gli avvenimenti.
Rispettiamo comunque la sua libera scelta, pur nel dolore che ha causato la sua perdita.
Con Paolo, pur nella differenzazione di scelte che ci sono state nel corso degli anni, sempre nell’ambito libertario, mai è venuta meno la stima reciproca.
Unanime è il riconoscimento nel suo impegno profuso per la nascita, il sostegno e la regolarità con cui è stata editata A – Rivista Anarchica (nel 2021 saranno 50 anni). Paolo si espimeva mai in modo retorico, cercando sempre di essere al passo con i tempi.
La Rivista Anarchica e il settimanale Umanità Nova, pur nelle diverse impostazioni, costituiscono voci fondamentali del movimento anarchico in Italia e all’estero.
Come Unione Sindacale Italiana dobbiamo dar atto a Paolo e alla Rivista Anarchica che nei momenti critici attraversati al proprio interno ha ospitato nelle sue pagine interventi a sostegno del Sindacalismo Libertario. Ha anche pubblicato interviste dei segretari dell’USI di volta in volta, anche la mia quando fui eletto nel 2012, e di altri che si succedevano nei vari congressi, secondo la pratica della rotazione degli incarichi. Anche in altre occasioni sono stati ospitati interventi a sostegno sempre del Sindacalismo Libertario. Di questo ringraziamo Paolo e la Redazione di A.
Sicuramente il gruppo redazionale formatosi sarà in grado di continuare nell’impegno profuso da Paolo nel continuare a pubblicare la Rivista Anarchica. Come siamo sicuri che il legame con il Sindacalismo Libertario continuerà e si rafforzerà.
Anche questo è uno dei tanti modi per ricordare il compagno Paolo Finzi. Enrico Moroni