GUERRA ALLA GUERRA


Né con Putin Né con la NATO

La Russia di Putin sta schierando truppe militari ai confini dell’Ucraina con la minaccia d’intervento per contrastare lo spostamento di questo Paese verso l’Europa e soprattutto la Nato, con la possibilità di posizionamento di missili in questa area puntati verso la Russia.

In contrapposizione gli USA e la Gran Bretagna, con la U.E. al seguito, posizionano le truppe militari della Nato (con la presenza di truppe militari italiane in prima linea con un costo fino ad oggi preventivato di 78 milioni di euro) contro la minaccia d’intervento della Russia.

Dalle minacce ad un’azione di guerra il passo è breve, con le conseguenze drammatiche inimmaginabili di un conflitto internazionale di cui il popolo ucraino pagherebbe più di tutti. Mentre, già da ora, il permanere di una situazione conflittuale fa salire i costi energetici e all’interno della nostra società determina carovita, povertà, crollo dei servizi sociali, emergenza abitativa, aumento esponenziale di bollette e generi di prima necessità.

La guerra va sempre respinta dalle lavoratrici e i lavoratori, i cui interessi sono contrapposti a quelli di quanti traggono profitto dalle guerre.

Il sindacalismo di base in occasione dello sciopero unitario dello scorso 11 ottobre ha già messo all’ordine del giorno la lotta contro le missioni militari all’estero e le spese militari. Occorre attivare le mobilitazioni per contrastare le operazioni belliche attorno alla questione Ucraina e per il ritiro delle missioni militari italiane da quell’area.

Siamo di fronte a due blocchi contrapposti divisi da interessi imperialistici nel controllo geopolitico del territorio ed interessi economici, come quelli della fornitura e vendita del gas. Sappiamo le mire egemoniche e autoritarie della Russia di Putin. Sappiamo altrettanto le mire egemoniche, falsamente democratiche, degli USA e alleati (Gran Bretagna, U.E.) che si nascondono dietro l’anacronistica presenza militare della Nato.

Nella malaugurata ipotesi che la situazione ucraina precipiti nelle barbarie della guerra di dimensioni internazionali, l’Unione Sindacale Italiana proclamerà uno SCIOPERO GENERALE di protesta.

Basta spese belliche.

No al coinvolgimento dell’Italia nella guerra imperialista di Russia e USA.

Per una spesa socialmente utile per sostenere la sanità, l’istruzione e calmierare l’aumento dei costi dei servizi energetici e i beni di prima necessità.


Segretaria e Commissione Esecutiva USI-CIT

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