Milano: presidio alla sede ILVA

Con il “Comitato Lavoratori e Cittadini Liberi e Pensanti”, sostenuto dai Centri Sociali “Baraonda” di Seveso, “Boccaccio” di Monza, “Fornace” di Rho e Transiti 28 di Milano, nella giornata di venerdì 25 gennaio è stato organizzato un Presidio davanti alla sede legale ILVA di Milano, in viale Certosa 249, per protestare contro il colosso dell’acciaio e informare sulla vicenda Ilva e sulla situazione sanitaria nella città di Taranto.

Preceduti da uno striscione e al grido di “Taranto libera” circa 200 manifestanti hanno occupato la corsia centrale della strada, dando vita ad una assemblea in cui ci sono stati diversi interventi, tra i primi quello di un operaio Ilva ed un disoccupato del Comitato e successivamente ha preso la parola il segretario USI, il quale ha sottolineato l’importanza del Comitato stesso, una importante novità nel panorama sociale, che il nostro sindacato da subito ha apprezzato e sostenuto: sia per l’unità che si è creata tra lavoratori dell’Ilva e cittadinanza, sia per la pratica dell’autorganizzazione nella quale ci riconosciamo e soprattutto per il netto rifiuto al ricatto del lavoro in cambio della salute.

E’ stato fatto un parallelo con quanto l’USI sta tentando di fare nel campo della sanità, cercando di unificare la lotta dei lavoratori dipendenti e cittadini utenti. Si sono ricordate le nostre battaglie a fianco dei compagni della città di Novara contro gli F35, incontrando inizialmente un clima ostile, dove partiti tutti e sindacati confederali sostenevano l’importanza di queste attività mortifere nel creare posti di lavoro. Mentre oggi, quella stessa sinistra che ha votato a favore, in piena campagna elettorale, promette di tagliare quelle spesi militari.

E’ stato ribadito che nella campagna elettorale c’è solo la fabbrica delle promesse che mai verranno mantenute. L’esperienza del Comitato, è stato ribadito, è un importante esempio da esportare soprattutto quando sostiene “Non delegare ma partecipa” che sono i nostri cardini dell’azione diretta.
La presenza anche di alcune bandiere USI ha marcato la nostra partecipazione, l’unica presenza sindacale nell’occasione.
Nella giornata successiva, nella ex chiesetta del Parco Trotter, si è poi tenuto un affollato incontro con le realtà di lotta e sociali milanesi. L’iniziativa è stata spiegata da esponenti del Comitato: “Taranto – dice Antonio Noè – è da 50 anni sotto il ricatto ‘il lavoro contro salute’. Si blocchino i beni dei Riva per fare la bonifica. Non vogliamo fare la fine di Bagnoli”.

Enrico Moroni

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