Media e lotte sociali …

Ovvero: come ti stravolgo la realtà dei fatti …


Lottano per il concreto riconoscimento del più elementare diritto dei lavoratori e delle lavoratrici: la riscossione di un salario (dignitoso) ogni mese.
Il Corriere Adriatico di Ancona, però, stravolge totalmente la realtà dei fatti. Ecco la nota – con richiesta di rettifica – formulata dalla Segreteria provinciale USI-AIT di Ancona ed inoltrata alla redazione del quotidiano marchigiano.

 

 

Alla Redazione de IL CORRIERE ADRIATICO Via Berti 20 – 60126 – Ancona – c.a del giornalista autore s.m. redazioneweb@corriereadriatico.it OGGETTO: Richiesta di rettifica/integrazione dell’art. “Resta fuori con la bara del padre” pubblicato sul Corriere Adriatico dell’ 11 marzo 2015.

A rettifica e integrazione dell’art. “Resta fuori con la bara del padre” pubblicato sul Corriere Adriatico dell’ 11 marzo 2015 si informa che, diversamente da quanto riportato, la mancata presenza degli operai al cimitero di Montignano era dovuta ad una causa di forza maggiore che non ha permesso loro di raggiungere il cimitero di Montignano e precisamente l’assenza di carburante del camioncino elevatore che li avrebbe sia trasportati che consentito di eseguire le operazioni funerarie. I soldi (30 euro) dalla Ditta sono arrivati al geometra responsabile intorno a mezzogiorno, troppo in ritardo rispetto all’orario previsto, tanto è vero che egli si è recato al cimitero di Montignano senza portare con sè gli operai della ditta, pur presenti al cimitero di Senigallia e disponibili ad effettuare le operazioni funebri, come hanno sempre fatto ogni giorno nonostante la mancata retribuzione da gennaio di quest’anno. Un tanto per onore di verità della cronaca e a salvaguardia della dignità dei lavoratori ai quali non si può attribuire nessuna colpa o responsabilità per non aver anticipato i soldi per la benzina (che non hanno in quanto privi di retribuzione). Del resto neppure nessun altro responsabile o dirigente ha pensato di anticiparli di tasca propria, preferendo una soluzione alternativa, abbastanza impropria ed anche forse meno economica. La cosa poteva essere evitata con un comportamento preventivo da chi ha le competenza e funzioni attribuite di controllo del comportamento della ditta affidataria in modo da risolvere per tempo la situazione critica. Per quel che riguarda i rapporti tra la Ditta ed il Comune spetta a quest’ultimo e ai suoi dirigenti controllare e valutare che ci siano o meno le garanzie previste nel disciplinare ed eventualmente attivare le procedure del caso secondo le norme che regolano gli affidamenti non certo ai lavoratori della ditta, mentre a noi come sindacato il compito di co-tutelare e supportare le istanze e gli interessi degli operai, cosa faticosamente fatta in questi mesi in materia di dispositivi di sicurezza mancanti, della retribuzione di gennaio nonchè di sollecito alla predisposizione di quella di febbraio.

la Segreteria Provinciale di USI-AIT

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