Le INVALSI e la buona sola

In questi ultimi mesi, tra deportazioni di massa spacciate per assunzioni che hanno colpito in prevalenza i docenti quarantenni protagonisti delle passate contestazioni alla buona scuola ma ancora prima alle riforme Gelmini e concorsi Profumo, tra carotine spacciate come bonus per la formazione dei soli docenti di ruolo, tra premi fedeltà (una miseria di denaro che dovrebbe far scattare la lotta fra docenti per avere le grazie del dirigente scolastico) e prospettive funeste per le future pensioni (a 75 anni per chi è nato negli anni ottanta, un modo carino per levarci dal lavoro direttamente con la bara) tra concorsi farsa, numeri su numeri che parlando di lavoro ma non dicono che il lavoro c’era già prima, semplicemente adesso si tende a esasperare i lavoratori, a ridicolizzarli e a togliere loro diritti per renderli più ricattabili e, magari in futuro ancora più facilmente licenziabili.

In tutto questo panorama si preparano le solite INVALSI, uno strumento utile solo alle tasche dell’azienda che li realizza. Quest’anno però calmierati dai grandi sindacatoni e affini, le proteste dello scorso anno e attuata ormai la buona scuola, i docenti che hanno protestato, non somministrando i test propedeutici alla prova, sono stati sospesi dal lavoro, sono stati vessati da quei dirigenti sceriffo che amano considerare la scuola come luogo dove imporre il loro volere assoluto.

Il 12 maggio ci saranno le prove invalsi e molti sindacati hanno indetto lo sciopero, auspichiamo una vasta partecipazione di lavoratori e speriamo che i giovani sottoposti a una prova che è un tentativo di sezionare inutilmente le loro capacità logiche e misurare la capacità di asservimento, sappiano esplicare la loro autonomia di giudizio e manifestino le loro volontà, senza paure e restrizioni.


Usi-Ait educazione

Potrebbero interessarti anche...