RESOCONTO DELL’ INIZIATIVA AD ANCONA (DEL 20.11.2009) SUL SISTEMA CONTRATTUALE.
Si è svolto ad Ancona, la sera di venerdì 20 novembre, l’annunciato incontro,
organizzato dall’Archivio USI-AIT, sul tema “il sistema contrattuale oggi e la vicenda
dei metalmeccanici” con relatore Antonio Di Stasi, avvocato e docente di diritto del
lavoro. Nonostante infortuni e influenza abbiano limitato il numero dei partecipanti,
l’iniziativa è stata molto interessante e istruttiva riuscendo a coinvolgere i presenti in
un buon dibattito.
Di Stasi ha riproposto la storia della contrattazione in Italia (in parallelo con le linee
espresse dai maggiori sindacati) dal dopoguerra ai primi anni sessanta, dall’autunno
caldo (che segna il massimo risultato raggiunto contrattualmente dai lavoratori) alla
svolta dell’EUR e alle sconfitte degli anni ottanta e novanta fino alla fase attuale
caratterizzata da profondi cambiamenti che in pratica cancellano le conquiste
passate e introducono meccanismi che portano pesanti elementi peggiorativi nelle
contrattazioni (arrivando fino alle gabbie salariali). In questo contesto il relatore ha
inquadrato la vicenda dei metalmeccanici con un contratto in scadenza nel 2012
che padroni, governo e sindacati (ad esclusione di FIOM e sindacati di base)
vogliono cancellare introducendo un contratto in pratica firmato solo da componenti
sindacali rappresentanti una minoranza dei lavoratori del settore. Questione che
apre un inquietante quadro giuridico: si potrà applicare il contratto ancora valido ai
soli lavoratori della CGIL e quello nuovo ai lavoratori di CISL e UIL? Cosa
costituzionalmente prevista con tutti gli scenari che si possono immaginare.
Inoltre l’accordo di CISL e UIL di gennaio di quest’anno ha già sancito
l’inglobamento dei vari premi di incentivazione nel salario (detassati) IN TUTTI I
CONTRATTI (anche quelli pubblici), così come ha consacrato il principio (fascista)
che gli accordi aziendali e/o integrativi che dir si voglia potranno essere peggiorativi
sia nel caso in cui l’azienda è in crisi ma anche se in fase di sviluppo o
ristrutturazione. Cosa mai vista, e contro cui il diritto e la giurisprudenza nulla
possono essendo tali accordi “contratti pattizzi”, cioè che creano la regola. E contro
i quali, già sottoscritti, non c’è quasi più possibilità di azione.
E’ opinione di Di Stasi che la capitolazione della FIOM significhi la totale sconfitta
della classe lavoratrice, e la mancanza di unione e di solidarietà con essa
rappresenti la rovina finale.
il dibattito tra i presenti, oltre a chiedere spiegazioni su vari aspetti dei meccanismi
contrattuali, si è anche sviluppata sulla situazione (e i problemi) del sindacalismo di
base, la crisi in atto (con la chiusura di tante aziende nel nostro territorio), le
risposte in termini di lotta, che si stanno dando e le che si dovranno dare.
Certamente una serata produttiva a cui dovremo dare seguito con altre iniziative.
Archivio Nazionale USI