Solidarietà ai lavoratori del comparto scuola che hanno manifestato

L’USI.AIT Calabria esprime la propria vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola scesi in piazza, a Cosenza e in tutta Italia, nella giornata del 4 settembre. Il momento di mobilitazione, indetto dai Precari Uniti Contro i Tagli, ha sottolineato alcune specifiche richieste:

1. il ritiro della riforma (leggi tagli indiscriminati) Gelmini-Tremonti

2.il ritiro della riforma Fornero (ossia la macelleria sociale) .

 

L’USI-AIT Calabria è convinta che senza il ritiro di questi due sciagurati provvedimenti è perfettamente inutile parlare di concorsi (come ha sfortunatamente fatto l’ex ministro Profumo) e di immissioni in ruolo (ridicoli i numeri sbandierati dalla Carrozza).

Vogliamo però rivolgerci a uno dei territori maggiormente colpiti dai tagli, ossia la provincia di Cosenza. Qui solo la caparbietà di alcuni  lavoratori e lavoratrici ha permesso , in questi anni bui, di far emergere alcune istanze specifiche del territorio. A questi lavoratori, a queste lavoratrici diciamo di non abbandonare mai la lotta, di non cedere alla disperazione.  Vero è che a scendere in piazza è un esiguo numero di docenti, chi per viltà, chi per incapacità intellettuale, chi per puro menefreghismo ma, in ogni caso, tutti vittime di un sistema che reprime, fin dalla più tenera età,  l’autoderminazione, la difesa delle proprie esistenze , in favore di una società di servi e padroni.

Le richieste dei precari cosentini sono chiare e da sposare pienamente: una maggiore trasparenza amministrativa, rispetto delle normative sulla sicurezza all’interno delle scuole – non è possibile avere in certe classi numeri elevati di alunni, come invece spesso accade.  Anche quest’anno si assiste al macello del sostegno, docenti perdenti posto sono impiegati, indiscriminatamente nel sostegno e, quindi, docenti che non hanno specifiche competenze, si trovano a lavorare in un settore ormai ritenuto inutile dal Governo ma non certo dalle famiglie, dagli studenti difversamente abili. Infine, altra nota dolente, le procedure concorsuali hanno dimostarto una totale incapacità organizzativa. In Calabria alcune classi concorsuali hanno visto pubblicate le gradutarie definitive senza che fossero prima pubblicate quelle temporanee, in altri termini non è stato possibile fare ricorso rispetto ad evenutali errori nella stesura delle graduatorie. Le immissioni in ruolo sono state immediate, malgrado ci siano evidenti errori da parte di chi ha redatto le graduatorie definitive.

Il panorama della scuola calabrese è un baratro del quale non si vede il fondo, ma non occorre mai abbandonare la lotta. In una società fortemente repressa è fondamentale capire che non serve a nulla delegare il nostro avvenire. Auguriamo, quindi,  al coordinamento difesa della conoscenza , vicino al gruppo nazionale precari uniti contro i tagli, di rimanere sempre autorganizzato, di non lasciarsi mai influenzare e prendere in giro  da nessuna forza partitica e confederale, tutte egualmente responsabili di questo stato di cose. Auguriamo ai precari di tutta italia di continuare la strada dell’autorganizzazione, tramite modi e forme lontane dalle vetuste forme di delega rappresentativa e partitica e sindacale.

USI-AIT Calabria

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