Il gioco della pittura

Ovvero: corso di pittura per bambini tenutosi presso pubblica assistenza di Minazzana.

MARZO-APRILE 2015

 

Siamo ormai quasi giunti al termine del corso, i bambini sono dispiaciuti: vorrebbero continuare e questo è positivo, vuol dire che ho attirato la loro attenzione.

Non è facile tenere alto il livello di interesse, specialmente quando si fanno quattro ore consecutive. Sono comunque molto soddisfatta del breve percorso che ho fatto con i bambini:non abbiamo solo dipinto ma abbiamo cercato di conoscerci, rispettarci, abbiamo parlato di noi e dei nostri compagni; abbiamo ascoltato il suono del vento, il profumo dell’erba, il rumore meccanico del martello che picchia sulla pietra e lo abbiamo dipinto…trasformato in colore.

Ci siamo presentati, per come ci vediamo… Ognuno di noi ha parlato del proprio carattere al quale abbiamo dato un “colore guida”, tanto per far presente che i colori non sono solo sfumature cromatiche, ma hanno una vita propria, una personalità ed un peso specifico.

Ci siamo autoritratti prima con le parole poi con il pennello…. in ugual modo abbiamo fatto con i nostri compagni: parlando delle caratteristiche positive che li rappresentavano,per poi metterle sul foglio ritraendosi a vicenda.

Abbiamo anche affrontato un po’ di teoria della percezione, parlando dei “non colori”(bianco e nero), dei colori caldi e di quelli freddi, dei primari e dei colori complementari. Con queste teorie abbiamo riempito i fogli con le impronte delle nostre mani basando il cromatismo su tonalità calde o fredde, con sfondi opposti od uguali o complementari.

Non è mancata la lettura di una storia di Sepulveda, che loro hanno poi rappresentato sul foglio. La prossima lezione….chi lo sa, vedremo… dipende dallo spirito dei bambini….secondo come li sento cerco di seguirli in modo da cogliere il massimo dell’attenzione possibile, sfruttando gli entusiasmi o le stanchezze.

Avevo iniziato,descrivendo in modo dettagliato e critico ogni lezione; facendo un’analisi su tutto ciò che si affrontava e come questo influiva sui bambini.

Il programma che mi ero prefissa e come era stato sviluppato e risolto…ma adesso…che siamo arrivati in fondo a questa piccola avventura mi sembra eccessivo parlare in modo così freddo e analitico, ed ecco che ho preferito scrivere una semplice lettera, dove vi ho parlato semplicemente di come abbiamo trascorso il nostro tempo insieme, cercando di capirci, di capire, di sentire.

 

In fede

 

CINZIA STAGLIANO’

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