Gli anarchici abruzzesi nella Grande Guerra

Luigi Meta la guerra l’aveva fatta veramente. Durante gli anni del conflitto «incontrò di nuovo Mussolini; lo aveva conosciuto da vicino nei congressi socialisti ma lo riteneva un maniaco, nient’altro che un maniaco. […] Amava ricordare che non riusciva a comprendere come mai quel Mussolini, che era vissuto di collette dei compagni per farsi un vestito, ora era tanto spietato. Lo considerava un traditore dell’idea, quel che poi si dimostrò. E perciò mai con lui tentò un approccio, neanche nel periodo peggiore della persecuzione […]

Tratto dal libretto “Gli anarchici abruzzesi e la grande guerra” di Eduardo Puglielli

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