Il Governo Renzi ritira la scadenza del vertice europeo di Torino
Comunicato sulla sospensione dello Sciopero Generale
L’Unione Sindacale Italiana (USI – AIT) sospende lo Sciopero Generale proclamato per l’intera giornata dell’11 luglio proclamato contro l’assurda provocazione di un vertice dei Primi Ministri degli stati europei convocato in quel periodo nella città di Torino per affrontare (o affondare) la questione dell’occupazione giovanile. Il tutto programmato per il “buon augurante” inizio del semestre europeo a guida italiana.
Gli stessi governanti, in prima fila quello italiano, che sono la principale causa del dilagare della disoccupazione, in particolare quella giovanile, e del dilagare della precarietà del lavoro (vedi JOBS ACT) che elegantemente chiamano flessibilità, con che faccia si presentano come i paladini difensori dell’occupazione giovanile?
Ma il governo Renzi, sicuramente preoccupato, come testimoniano le dichiarazioni di importanti esponenti di governo, di una opposizione decisa a manifestare rabbia e sdegno in quella occasione, ha preferito battere in ritirata e rinunciare all’evento, spostandolo fra 6 mesi, a fine mandato del semestre italiano, in località da definire.
Consideriamo comunque questo un risultato del movimento reale d’opposizione, al quale abbiamo dato anche il nostro contributo.
Gli obbiettivi rivendicativi alla base della proclamazione dello Sciopero Generale restano tutt’ora validi e ci impegniamo a portarli avanti comunque: 1)- Un Contratto Unico valido per tutte le categorie del lavoro dipendente.
2)- Abolizione della forma “appalto” come strumento per nascondere la responsabilità diretta del “committente” e di tutte le leggi che alimentano e proteggono le varie forme di precarietà del lavoro.
3)- Riduzione – a parità di salario – dell’orario di lavoro sotto tutte le forme e gli aspetti.
4)- Abrogazione della legge Fornero. Abbassamento dell’età pensionabile. Disoccupazione, giorni di sciopero e periodi di studio vengano inseriti nel calcolo del periodo lavorativo valido per la pensione.
5)- Garantire lavori socialmente utili a tutti i disoccupati richiedenti, con salario adeguato al costo della vita.
6)- Garantire il diritto inalienabile alla casa a tutti gli abitanti nel territorio.
7)- Garantire a tutti il diritto alla salute e all’istruzione pubblica e gratuita.
8)- Garantire la destinazione degli edifici non utilizzati e delle terre incolte alla creazione di posti di lavoro per iniziativa e sotto il controllo diretto dei lavoratori.