Disegno di legge sulla scuola! No alla scuola dei padroni, via questi governi, autogestione!

L’USI-AIT Educazione dichiara la sua totale contrarietà alle proposte di Legge Renzi/Giannini che vorrebbero riformare la scuola italiana.

Non faremo qui discorsi in difesa della costituzione, dell’educazione statale, o per tutelare interessi corporativi: siamo qui a ribadire, invece, che un luogo dove si cresce a vicenda, dove si pongono interrogativi sulla vita, dove la curiosità, la razionalità e la volontà dovrebbero prevalere sull’omologazione e sul pensiero unico imposto dal governo (potere) di turno non può diventare una sterile azienda sottoposta ai “capricci” (che qualcuno chiama “leggi”) del mercato.

 

La buona scuola, così come è stata proposta nel disegno di legge, non ha nulla di accettabile perché fa degli studenti dei meri utenti che devono formarsi per offrirsi, in futuro, quali liberi schiavi nel mondo del lavoro o peggio dei tirocini formativi (strumenti di sfruttamento e di erosione del lavoro reale ossia retribuito).

 

La buona scuola non ha nulla di accettabile e/o emendabile perché precarizza all’estremo il mondo del lavoro scolastico: ci saranno solo albi professionali territoriali da cui un DS attingerà a suo esclusivo arbitrio e discrezionalità e contro il quale non è prevista alcuna forma di ricorso giudiziale: in altri termini si legalizzano forme di assunzione clientelari per attribuire un lavoro – eticamente e socialmente – rilevante al quale, perlomeno formalmente, si dovrebbe accedere per concorso pubblico.

 

La mercificazione (ovvero la cultura declassata a merce) e la gerarchizzazione della scuola già iniziata dal governo Prodi/Berlinguer con i provvedimenti Renzi/Giannini raggiungerebbe il suo, naturale, epilogo raggiungendo, contemporaneamente, elevati picchi di autoritarismo bilanciato da una discesa verticale di investimenti e risorse! La scuola autonoma affidata al DS sceriffo, la scuola dove tutto deve essere fatto in ossequio al potere senza alcuna forma di dissenso, senza alcuna forma di libertà. Il concetto del “docente di ruolo” sarà abolito: tutti precari perché tutti dipendenti dalle volontà del DS.

 

Questa scuola che favorisce – esaltandola – solo la competizione per la sopravvivenza non è la comunità educante che noi vogliamo e auspichiamo.

 

Non crediamo negli “aggiustamenti” parlamentari che – è l’esperienza a rammentarcelo – spesso sono peggiori del disegno di legge in discussione. Crediamo che sia però necessario contrastare questo e tanti altri disegni legislativi che – ispirati dalla stessa ratio consideriamo tanto aberranti da rispedirli al mittente.

Non possiamo rimanere passivi ed inerti di fronte al, progressivo, aumento del contributo statale, tramite defiscalizzazione, alle scuole private mentre, al contrario, assistiamo ai continui tagli di bilancio nella pubblica, ai quali corrisponde una richiesta di denaro alle famiglie sempre più esosa, attraverso il, cosiddetto, contributo “volontario”.

 

Concludiamo invitando tutte e tutti a diffidare rispetto a quello che – reiterato acriticamente innumerevoli volte al giorno dai media mainstream – dice Renzi   e i componenti/portavoce del suo governo sulla scuola poiché sono solo bugie e propaganda atte ad agevolare il progetto liberticida finalizzato alla distruzione di quella possibilità di liberazione che – stimolando lo spirito critico delle giovani generazioni – passa attraverso la cultura pluralista, laica e razionale.

Pertanto sosterremo le lotte autorganizzate dei lavoratori e degli studenti … perché questa riforma non s’ha da fare.

 

USI-AIT Educazione

 

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