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Comunicato Stampa

IL MINISTERO DELLA DIFESA TAGLIA I FONDI PER I SERVIZI DI PULIZIE IN APPALTO

Le forti preoccupazioni che attanagliavano le lavoratrici delle pulizie in appalto nelle caserme militari si sono purtroppo trasformate in drammatica realtà. Così come preannunciato dalle voci sempre più consistenti che circolavano nei mesi scorsi, il ministero della difesa taglia i fondi per i servizi di pulizie negli appalti delle caserme. Per le circa 40 lavoratrici e lavoratori che prestano servizio nelle dieci caserme dislocate nel territorio Fiorentino questo taglio si traduce in una riduzione del 40% dell’orario di lavoro. La tesi in cui si sostiene che lo stato di crisi attuale colpisce tutti i settori e tra di essi anche l’esercito ed il ministero della difesa per noi è inaccettabile. I soldi per l’esercito invece vengono stanziati eccome. Basti pensare ai milioni di euro stanziati per le missioni militari oppure agli enormi sprechi che si consumano ogni giorno a spese dei contribuenti. Diciamo pure francamente e senza riserve che in questo caso ci troviamo di fronte a 40 lavoratori fantasma di cui non gli frega niente a nessuno. Ricordiamo che stiamo parlando di lavoratrici precarie, soggette a sempre più frequenti cambi di appalto con tutti i peggioramenti ad essi relativi e con enormi difficoltà finanziarie. Lavoratrici, ma soprattutto donne le quali in molti casi devono provvedere da sole al sostentamento della loro famiglia e dei loro figli con stipendi mensili che non arrivano a 350 euro. Negli ultimi mesi stiamo registrando per di più anche ritardi nelle scadenze di pagamento degli stipendi. Episodio da porre in relazione in una delle due aziende che detengono l’appalto.

In tutto questo contesto ci sembra inoltre alquanto sconcertante il modo con cui i sindacati confederali, in questo caso specifico Cgil e Cisl, hanno gestito l’evoluzione della vicenda. Lavoratori preoccupati per il proprio futuro che per settimane intere hanno letteralmente rincorso senza esito i sindacalisti preposti, i quali pur sapendo della situazione risultavano introvabili. Negli ultimi giorni inoltre  nessuno di costoro ha sentito la necessità di convocare assemblee con i lavoratori per definire e programmare delle proposte da portare oppure più semplicemente per spiegare il perchè gli incontri convocati e programmati con l’azienda detentrice dell’appalto ed i responsabili delle caserme venivano sistematicamente annullati. L’unica risposta che alcune lavoratrici si sono sentiti ribadire è che essi avrebbero parlato soltanto a nome dei propri iscritti.

Come USI a differenza di costoro invece lotteremo e difenderemo ogni lavoratore indipendentemente dal fatto che sia iscritto ad una organizzazione sindacale o meno. Questo è il nostro modo di concepire e di fare sindacato. Dobbiamo essere tuttavia chiari, non firmeremo mai nessun accordo che preveda una qualsiasi forma di riduzione selvaggia, ma tuttavia presenteremo alle parti una programmazione degli orari concordata con i lavoratori che consenta una migliore gestione della loro attività lavorativa e soprattutto familiare.

Come Unione Sindacale Italiana ribadiamo con fermezza :
 Basta missioni militari, basta sprechi  a danno e spesa dei contribuenti e diamo dignità alle lavoratrici delle pulizie !

Per L’unione Sindacale Italiana – Intercategoriale Firenze
Lusi Corrado

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