UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ( alla società civile)

contro i lavoratori, i disoccupati, i precari, i giovani e gli anziani. E’ quella fatta dalla casta al Governo, e chiamata “manovra d’estate”. Con la motivazione della necessità della “manovra correttiva” dei conti pubblici e di impositivi obblighi dettati dagli oligarchi della BCE, giovedì scorso il nostro glorioso Governo ha predisposto una serie di misure che, pur non garantendo nessuno o un limitato risparmio economico, rispondono benissimo alla dichiarata volontà neoliberista e ferocemente antiproletaria dei potentati economici che questo Governo hanno espresso, e contemporaneamente realizzano alcuni dei sogni che la Confindustria accarezza da anni: quello di mettere i lavoratori alle corde, privandoli progressivamente dei diritti fondamentali conquistati con decenni di lotte.
I punti peggiori, ma non gli unici, che caratterizzano questo attacco feroce sono: –
Ritardo di due anni per la liquidazione del TFR per i pensionati del Pubblico Impiego. Sono soldi che i lavoratori accantonano in decenni di lavoro, e che servono molto spesso perintegrare fin da subito trattamenti pensionistici da fame. –    Possibile non erogazione delle tredicesime per i lavoratori del P.I. i cui Dirigenti nonsaranno riusciti a rispettare gli obiettivi di riduzione di spesa previsti, e ciò in un quadro di pesantissimi tagli dei finanziamenti alle Amministrazioni. –    Abolizione delle festività del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno. Ci sono riusciti: a soddisfare le velleità fascistoidi e antioperaie governative e padronali, e a garantirsi altri 3 giorni di lavoro SVOLTO A TITOLO GRATUITO dai lavoratori pubblici e privati. –    Graduale aumento dell’età anagrafica ai fini pensionistici delle lavoratrici dei settori privati, per portarla DI FATTO ad almeno ai 67 anni entro il 2027; e ciò dopo il vergognoso e non necessario aumento della stessa per le lavoratrici pubbliche, che entrerà in vigore col 01/01/2012, in maniera secca senza progressione “a scalini” o correttivi, peraltro possibili. –    Ulteriore maggiore “flessibilità del lavoro”, possibilità di deroghe anche peggiorative nei Contratti aziendali rispetto ai CCNL, maggiore facilità di licenziare e “mettere in mobilità”, nonché altre varie disposizioni che mettono i lavoratori sempre più alla mercé dei padroni, senza tutela, senza difesa, come i SERVI DELLA GLEBA.
Tutto questo in un quadro pesantissimo di blocco degli stipendi di fatto dal 2010 fino a tutto il 2014, con il blocco pressoché totale delle assunzioni nel P.I., la riduzione dei trasferimenti alle amministrazioni pubbliche ( = minori servizi, maggiori costi per gli utenti, aumento delle tasse locali, ecc.), progressiva riduzione dei trattamenti pensionistici diretti (grazie al “contributivo”) e di reversibilità, progressiva riduzione del residuo diritto di sciopero, il tutto in costanza degli stipendi, dei salari e delle pensioni PIU’ BASSE D’EUROPA.
Ad una dichiarazione di guerra si può rispondere o arrendendosi subito, o iniziando una NUOVA RESISTENZA DEL LAVORO che punti a ribaltare i rapporti di forza e a garantire il rispetto della dignità di chi lavora, ha lavorato o sta ancora cercando un impiego.
BASTA CON I SINDACATI DEL “SIGNORSI’’, CHE SOSTITUISCONO LE MOBILITAZIONI E IL CONFLITTO, SEMPRE PIU’ INDISPENSABILI, CON SERVIZI E GADGET VARI DI FINE ANNO. BASTA CON LE ILLUSIONI DEI “PADRONI BUONI”. RIPRENDIAMO NELLE NOSTRE MANI LA GESTIONE DELLE NOSTRE VITE E DEL FUTURO NOSTRO E DEI NOSTRI FIGLI.
Trieste, 15/08/2011    La Segreteria Provinciale Intercategoriale U.S.I./A.I.T. di Trieste

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