Trattenuta una tantum definita “quota contratto”
In riferimento all’oggetto la scrivente OOSS diffida le direzioni amministrative delle aziende metalmeccaniche aderenti alla federazione in epigrafe (nonché a quella esplicitamente indicata nella nota in oggetto) dall’effettuare qualsiasi trattenuta nella busta paga del mese di giugno 2017 senza il preventivo ed esplicito consenso informato dei lavoratori e delle lavoratrici.
A tal fine chiarisce che ritiene del tutto lacunosa ed insufficiente la comunicazione che – a cura dell’azienda – nel periodo 1/31 marzo 2017 dovrà essere esposta in una non meglio specificata “bacheca” perché tale farraginosa procedura non offre alcuna garanzia che detta “comunicazione” raggiunga – in tempo utile – tutti/e i lavoratori/trici dell’azienda palesandosi per una sorta di “prelievo forzoso”.
La scrivente OOSS pur non volendo corredare questo “prelievo” di un significato improprio – quale quello di una “appropriazione indebita” malamente mascherata dall’ambigua formula del “silenzio/assenso” – non può fare a meno di rilevare che – tale formulazione – scarica totalmente sui lavoratori e sulle lavoratrici l’onere di comunicare all’amministrazione aziendale la propria indisponibilità a farsi carico di un “costo” per un, presunto, “servizio” – peraltro mai richiesto né sollecitato – fornito dalle OOSS firmatarie di un contratto che – come USI-AIT – riteniamo assolutamente inadeguato e da respingere totalmente.
Si invitano, pertanto, formalmente le aziende aderenti a Federmeccanica ad assicurarsi che una corretta e puntuale informazione in merito al “prelievo forzoso una tantum” giunga a tutti/e i lavoratori/trici interessati/e e che – detta trattenuta “volontaria” – sia effettuata solo ed esclusivamente a coloro i quali abbiano formalmente (ovvero per iscritto) richiesto la disponibilità a versare questo “balzello aggiuntivo” a favore delle OOSS che sottoscrivono accordi che hanno valore “erga omnes”: ovvero che impegnano tutti … anche coloro che quel contratto non condividono o che sono iscritti a sindacati che – questo contratto – non intendono sottoscriverlo.
Ribaltando totalmente la formula – ambigua e fuorviante – del silenzio/assenso che aggiungerebbe al danno (trattenuta “una tantum” di 35 euro) la beffa: ovvero l’impossibilità di esprimere la propria volontà nel referendum “consultivo” che esclude – pregiudizialmente – coloro i quali non hanno la tessera dei sindacati firmatari di contratti … a perdere!