Storia e prospettive del sindacalismo italiano

8/9 dicembre a Fara Sabina:

Convegno organizzato dal Gruppo Libertario Popolo33, all’interno delle mobilitazioni per la commemorazione dell’Eccidio di Canneto. A più di novantanni dal tragico epilogo di quella mobilitazione di lavoratori e lavoratrici contro lo sfruttamento, vogliamo parlare insieme a compagni e compagne di tutto il paese, rappresentanti di diverse sigle sindacali della storia e delle prospettive del sindacalismo italiano.

 

Il 10 Dicembre 1920 a Canneto Sabino, durante una manifestazione, undici braccianti venivano uccisi dal fuoco dei fucili dei militari della regia Arma dei Carabinieri e tredici persone gravemente ferite.

Rivendicavano l’attuazione dei patti colonici che avrebbe garantito un alleggerimento della situazione di sfruttamento, all’interno della quale tali uomini e donne erano costretti. All’ottusa ingordigia del padronato, i braccianti della zona avevano saputo rispondere con fermezza, fino a rendere la Sabina un esempio di lotta e di organizzazione agraria. Per spezzare la fermezza con la quale le maestranze organizzate rivendicavano diritti che avrebbero dovuto, già da tempo, essere acquisiti, i proprietari terrieri utilizzavano la disperazione e l’inesperienza degli uomini e delle donne che scendevano dall’alta Sabina portando con sè soltanto la loro miseria e disperazione. I braccianti sabini non permisero che la loro lotta contro lo sfruttamento diventasse una guerra tra poveri e si impegnarono a sensibilizzare i compagni venuti da lontano sull’importanza delle loro rivendicazioni. Nel momento in cui la lotta degli uni si unì a quella degli altri, scattò la violenza del potere.

 

In allegato la relazione al convegno di Paquale Piergiovanni dell’USI AIT Puglia:

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