SENTENZA POLITICA – CRIMINE SOCIALE

Kooperative/Magistratura: non c’è giustizia per i lavoratori sfruttati

 

Il tribunale di Pesaro, con una vera e propria sentenza politica, ha rigettato il ricorso contro la Kooperativa TKV (“sociale”, cioè finalizzata all’assunzione, economicamente facilitata, di disabili e disagiati) che per anni non ha pagato l’indennità di reperibilità all’operaio cimiteriale Nicola, obbligandolo anche a liquidare le spese processuali nonostante sia disoccupato (un vero crimine sociale). La tesi accolta è che la reperibilità presso TKV (solo da loro) non è reperibilità come normata da legge nazionale e dal contratto collettivo di lavoro, ma un semplice “volontariato”! Nonostante la kooperativa ammetta che gli operai potevano essere chiamati in qualsiasi ora del giorno e della notte per recuperare cadaveri su strada o fuori dall’ambito ospedaliero (per intenderci anche i suicidi stritolati sotto il treno), essa afferma che gli operai potevano rifiutarsi di rispondere alla chiamata! Andassero a dirglielo alla polizia mortuaria!

Tutto ciò per risparmiare sui costi (umani) e gonfiare gli stipendi ai dirigenti.


Ecco, queste si chiamano kooperative, ma di cooperativo hanno ben poco, se sfruttano la gente, licenziano gli invalidi sui quali hanno goduto di congrue facilitazioni economiche, assumono a giornata, usano le agenzie interinali e spesso chiudono tutti e due gli occhi sulla questione della sicurezza. Ed i loro bilanci non sono poi così trasparenti soprattutto se si associano con le holding, usufruendo sia delle facilitazioni economiche riservate alle cooperative sociali sia dei privilegi mercatori e di lucro propri delle società per azioni. No, non sono cooperative pur che si adornano di tale etichetta, perchè sono peggiori di qualsiasi altro datore di lavoro.


Ma noi non molliamo. Sapevatelo.

Unione Sindacale Italiana USI-AIT
Sezione provinciale di Ancona

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