Milano, manifestazione contro la strage di Piazza Fontana e serata in ricordo di Pinelli

Questa’anno la manifestazione per la verità sulla strage di piazza Fontana a Milano si è tenuta nel pomeriggio di sabato 14 dicembre. Il punto di partenza è stato quello sulla centralissima piazza della Scala da dove il corteo si è mosso alle 15,30. Lo striscione d’apertura: “Strage di Stato, mano fascista, Milano non dimentica”. Subito dietro quello storico “Piazza Fontana Stage di Stato, Valpreda è innocente, Pinelli è stato assassinato”. Dietro le bandiere rosso nere anarchiche, della FAI e dell’USI. Un corteo molto denso, molto partecipato, vivace e comunicativo che soprattutto rivendicava una verità che tutt’ora si vuol nascondere: quella fu una strage di Stato. Migliaia i partecipanti, dai compagni che hanno vissuto quegli importanti e tragici momenti, ma anche tanti giovani. Molto organizzate e vivaci le varie aree dei centri sociali, in coda gli striscioni e le bandiere dei partitini con falce e martello. Il corteo si è snodato per le vie del centro, ha attraversato piazza del Duomo, si è fermato  sotto la lapide di Saltarelli, giovane internazionalista, posizionata in una traversa che porta alla università statale, colpito dai lacrimogeni della polizia per impedire la manifestazione degli anarchici in ricorrenza del primo anniversario della morte di Pinelli. Il corteo è terminato in piazza Fontana, dove si sono susseguiti gli interventi degli organizzatori e dove è intervenuta anche Claudia Pinelli.


manif 13-12-14


Anche quest’anno si è svolta la serata del 14 dicembre in ricordo di Pinelli nello “spazio micene” in via Micene, in zona San Siro a Milano. L’iniziativa è stata organizzata da FAM-FAI, USI/AIT Milano, “spazio micene” e il comitato abitanti del quartiere. E’ una iniziativa che si svolge ormai da diversi anni, da quando si è deciso di apporre, nella facciata d’entrate delle case popolari dove abitava Pinelli e la sua famiglia, una targa che raffigurava il noto quadro di Baj, per ricordare la sua uccisone nei locali della questura milanese. Poi due anni fa è stata sostituita con una targa marmorea. Quest’anno, come preannunciato, la serata è iniziata alle 19, offrendo un pasto caldo ai convenuti, proseguendo con il filmato “Pino Pinelli” del regista Alberto Roveri, centrato sulle interviste alla moglie Licia e alle figlie Claudia e Silvia. Il regista e le figlie di Pino, presenti alla serata hanno spiegato l’importanza di lasciare uno documento ulteriore soprattutto rivolto alla conoscenza delle giovani generazioni. Nel proseguo è stato ricordato come al tempo si sono vissuti momenti molto belli e di speranza, con una collettiva convinzione di un cambiamento imminente e radicale della società, nel mentre si realizzavano importanti conquiste. A tutto ciò, purtroppo, è stato dato una risposta spietata come la strage di piazza Fontana, che da subito abbiamo attribuito alla Stato, con le conseguenti carcerazioni di Valpreda e altri compagni anarchici con accuse infamanti e l’assassinio di Pinelli. Pino va ricordato anche per l’impegno di prestare ascolto alle giovani generazioni protestatarie dell’epoca, ma anche delle lotte in cui come lavoratore delle ferrovie era impegnato fino a diventare il maggior attivista nella costituzione  della sezione USI presso la sede del circolo anarchico del Ponte della Ghisolfa.
E’ seguito da parte di diversi compagni, che all’epoca avevano creato un gruppo libertario prendendo il nome della via in cui abitavano (via Ricciarelli) nella zona San Siro, soprattutto per ricordare la morte in questi giorni di uno dei principali animatori di quel gruppo (il compagno Gianni detto “bomba”) di cui si ricorda ai tempi anche un suo viaggio con Pinelli a Parigi.
La serata è proseguita, come previsto dal programma, seguendo il filo rosse delle lotte che ci portano fino ai giorni d’oggi e che sono attive nel territorio di San Siro.
Ha parlato un rappresentante delle mobilitazioni dei cittadini contro l’azione devastante, in conseguenza dei progetti expo, come quella di imporre una via di acqua con un canale cementificato che attraverserebbe il vicino parco del Trenno. C’è poi stato l’ intervenuto un rappresentante delle lotte per la casa, rivendicando il diritto alle occupazioni dei tanti alloggi sfitti per chi ha necessità ed evidenziando l’impegno del comitato ad impedire gli sfratti senza una adeguata sistemazione alternativa. E’ seguito l’intervento di Gianni dell’USI, delegato del San Carlo, dove per le responsabilità dei dirigenti dell’ospedale, non attuando le manutenzioni agli edifici negli anni, oggi si rischia l’abbattimento di gran parte degli stessi. La sezione USI presente nell’ospedale, che da anni denuncia questi episodi di “mala-sanità”, oggi viene condannata da un giudice a pagare 12 mila euro come risarcimento, per le sue giustificate denunce, ben sapendo che una simile condanna rischia di mettere fuori gioco una struttura di base. Tutti gli interventi sono stati apprezzati e applauditi. La sala era stracolma, molti in piedi e molti altri fuori della sala. La serata si è conclusa con un corteo che, accompagnato dalla colonna sonora delle voci del “coro del micene” (addio lugano bella, figli dell’officina, inno del primo maggio,ecc.) si è concluso sotto la lapide di Pinelli dove, mentre si cantava, è stato posato un mazzo di fiori rossi legati da un fular rosso e nero.

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