Rettifica a mezzo stampa degli articoli del 18/12/09 a firma Sandro De Riccardis e Massimo Pisa

Prendiamo atto, a proposito dell’attentato dinamitardo recentemente ordito ai danni dell’Università Bocconi di Milano, delle stupefacenti affermazioni del 18 dicembre 2009 contenute nelle cronache del giornale, nazionali e locali, da Lei diretto. Si tratta di asserzioni volte a ledere e oscurare la fama e la trasparenza della scrivente Organizzazione Sindacale, nonché dei suoi numerosi lavoratori iscritti nei diversi Comparti e Settori.

Le interpretazioni e i toni utilizzati nei due articoli in parola contengono inoltre evidenti inesattezze e forzature da parte di un giornalismo che senza nemmeno curarsi minimamente di interpellare gli organi dirigenti della scrivente organizzazione, ha invece raccolto e prese per buone elucubrazioni a senso unico attinte a chissà quali fonti.


 

Ci addolora e ci preoccupa alquanto che una testata nazionale come la Sua, fondata da Eugenio Scalfari e un tempo nota per le sue inclinazioni democratiche, abbia con tanta leggerezza trattato il “classico” tema di una puntuale “bomba milanese” – caduta guarda caso a metà dicembre di quest’anno – con il disinvolto ed irresponsabile collegamento tra il contenzioso sorto tra l’Università Bocconi e la scrivente sigla sindacale. Di certo non importa nulla ai suoi pubblicisti di spiegare al pubblico dei lettori come mai sia proprio un’organizzazione di Lavoratori (chiusa con la violenza fascista delle leggi speciali) a rivendicare da anni un diritto fondamentale non tanto nei confronti dell’Università Bocconi, ma nei confronti delle istituzioni comunali milanesi: il diritto a vedere rifusi i terribili danni procurati dalla dittatura fascista e della sua guerra! Un diritto, come ben si sa’, ad altri soggetti riconosciuto da tanto tempo…

Certamente caro Direttore di “Repubblica” l’Università Bocconi si è vista regalare dal Comune di Milano il palazzo che ospita l’ U.S.I., non perché lo asseriscono, come raccontano i suoi pubblicisti, gli articoli apparsi qua e là sui siti antagonisti, ma perché lo dicono i fatti e i valori catastali dei fabbricati situati a due passi dal centro milanese: circostanze queste che un giornalista potrebbe anche darsi la pena di indagare con più accuratezza.

Ma poi, cosa dire del “trasferimento” che per “Repubblica” è già avvenuto della nostra Organizzazione Sindacale presso “un altro centro sociale milanese dove già ci sono le realtà più radicali del movimento anarchico milanese”? Chi ha inventato una simile fandonia e perché mai dovremmo essere trasferiti d’ufficio da “Repubblica” proprio in mezzo a quel marasma estremistico artatamente dipinto a tinte fosche dai suoi pubblicisti in articoli degni di apparire in ben altre circostanze e in ben altri giornali, magari proprio nel dicembre del 1969, a Milano. E pi ancora che cosa ci fanno sul suo giornale, a corredo di tutto quanto viene così illustrato, le fotografie della sede della scrivente Organizzazione, del Circolo Ponte della Ghisolfa e del C.S.O.A. COX18 sotto la obliqua inquietante didascalia “i luoghi”? I luoghi di che cosa e per fare che cosa? Certamente non i luoghi di una storica cultura antagonista assediata dalle speculazioni edilizie selvagge, e nemmeno i luoghi di conservazione e studio di un archivio come quello denominato “Primo Moroni” e perfino della stessa Libreria Calusca: sono ben altri i “luoghi” e gli utilizzi di questi luoghi che i suoi pubblicisti hanno suggerito ai lettori. Ebbene è proprio con queste interpretazioni che le autorità hanno tentato di sgomberare da Milano e dalla storia, come è accaduto lo scorso inverno presso il COX 18, la Memoria che ancora sopravvive: “Repubblica” vuole dare una mano accodandosi alle ricorrenti interpretazioni della destra affaristica e razzista?

È assai triste, eppure è accaduto di recente sulla stampa libera, di vedere la sua testata accomunata con quelle di un Berlusconi o di un Feltri: perché?

Nel prendere atto del discredito patito ad opera del suo giornale negli articoli sopra citati la scrivente Organizzazione Sindacale per tutelare la sua immagine, la sua onorabilità e gli interessi dei suoi Lavoratori, chiede formalmente rettifica degli articoli apparsi sul suo giornale il giorno 18/12/2009 a firma di Sandro De Riccardis e Massimo Pisa oppure, alternativamente, la pubblicazione della presente tra le sue pagine. Contrariamente la scrivente sarà costretta ad adire alle vie legali.

Cordiali saluti.

Milano, 23/12/09

Il Vice Segretario Nazionale e

Coordinatore USI-Sanità

Ospedale San Paolo

(g. petita)

Pregasi vivamente comunicare l’avvenuta pubblicazione a :

usis@libero.it; oppure al n.:

347 7168596

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