RESOCONTO PRESIDIO INNSE MERCOLEDÌ POMERIGGIO 5 AGOSTO

Siamo partiti in quattro compagni da Parma per raggiungere il presidio dell’Innse.
Arrivati a destinazione, ci siamo subito resi conto quali erano i motivi reali del padrone della fabbrica: la speculazione edilizia. E’ un posto che dir brutto è poco, dal lato della strada dell’Innse macerie e fabbriche abbandonate, l’unica officina rimasta è appunto lo stabilimento innse, tutto il resto abbandonato, confinante però con un quartiere residenziale.
Al presidio arrivavano quasi in diretta le dichiarazioni di Genta (Proprietario della fabbrica), che stava tenendo una conferenza stampa dall’altra parte della città. Genta sostiene che la colpa della situazione è dell’ RSU, se lui sin da subito avesse potuto parlare con i lavoratori senza che si intromettesse il sindacato loro avrebbero capito. La sua conclusione è stata che era giunto il momento di riqualificare l’area.
Credo che questo sia il nodo di tutto. Il padrone manco per idea vuole e vorrà trattare con i lavoratori, anche perché ha il fiato sul collo di altre persone e ha anche buone conoscenza, come ha detto, è amico-compaesano di Castelli. Ha comprato la fabbrica per 700 mila euro utilizzando una legge (Prodi) salva-imprese, non ha fatto niente per 2 anni e ora licenzia tutti, vende i macchinari da rottamare per 2 milioni di euro e il terreno per costruire insediamenti abitativi, una super speculazione. Ha iniziato a far smontare le macchine per portarle via durante le “trattative sindacali”.
Ritorniamo al presidio. La composizione era di 5 blindati e 3 jeep della polizia davanti alla fabbrica e altrettanti dietro nell’altra entrata,  qualche jeep dei Carabinieri, altri tre blindati della Guardia di Finanza e la polizia locale in moto. Al presidio avevamo Ferrando, Cremaschi e al mattino Rinaldini. Molti operai erano giustamente in vacanze, anche perché gli avevano detto “ vi giuriamo ad agosto non facciamo niente”.
Quindi dopo 15 mesi di occupazioni, 3 giorni di presidio, con 4 compagni in una situazione fisico-morale dura, prese per il culo, gestione burocratica da parte della FIOM, stanno iniziando a perdere molto i nervi.
Cremaschi alle ore 18.30 dopo la notizia del comunicato di Genta e la sua volontà di non incontrare i lavoratori ha esordito con un: “ sediamoci davanti alla fabbrica per protesta”, seguito da un quarto d’ora di megafono in cui straparlava. Le persone hanno iniziato a rompersi i coglioni e si sono buttate davanti allo schieramento per sfondare ed entrare. Purtroppo è scemato il tutto dopo mezz’ora, la tensione saliva e Cremaschi a testa bassa ha ripreso il megafono e ha iniziato un’altra litania. Un operaio giustamente, stando in una situazione come ho descritto prima, ha iniziato ad offenderlo pesantemente e gli stava saltando alla gola, è stato allontanato da dieci persone.
La situazione è questa, la polizia ha rotto i contatti tra i 4 lavoratori e il presidio. La FIOM ha chiesto degli incontri ogni sei otto ore, se no aspettavano un giorno e poi prendevano altri provvedimenti, forse. C’è un però: i lavoratori entrati nella fabbrica l’hanno fatto non per martirio o per chissà quale idea, ma per riprendere l’Innse, quindi le richieste dovevano essere “tutti in massa davanti al presidio e vogliamo, dobbiamo entrare e non trattiamo con chi ci piglia per il culo”.
I lavoratori si stanno molto scoglionando dei burocrati di turno (anche in generale), ieri pomeriggio si è vista la spaccatura nel presidio, si sono stufati di immobilismo anche perché stanno vedendo sempre più reale la possibilità di perdere.
Concludo: chi può vada là e porti la propria solidarietà, prendete i contatti e parlate con gli operi e se la situazione è buona fate delle proposte un po’ più reattive rispetto a quelle dalla FIOM. Dimenticavo, Epifani non ha aperto bocca ed a Cremaschi gli è stato fatto notare, è rimasto come un pesce lesso.
 
Cisco

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