Comunicato della Solfed sulle rivolte di Londra

Mar, 09/08/2011

Con i media che accusano l’”anarchia” per le violenze che si dispiegano a Londra e attraverso l’Inghilterra, la North London  Slidarity Federation ha ritenuto che fosse appropriato un comunicato da parte di un’organizzazione anarchista attiva nella capitale.
Durante gli ultimi giorni numerose rivolte hanno causato danni significativi a zone di Londra, a punti vendita, abitazioni ed automobili. Da parte della sinistra, sentiamo la sempre presente lamentazione sulla povertà che ha causato tutto ciò. Per la destra, membri di bande ed elementi antisociali si avvantaggiano di una tragedia. Entrambe sono vere. I saccheggi e le rivolte visti negli ultimi giorni costituiscono un fenomeno complesso e contengono diverse tendenze.
Non è accidentale che delle rivolte stiano avvenendo adesso, mentre la reti di sostegno per chi è senza diritti vengono smantellate e la gente viene lasciata cadere nell’abisso, percossa dai manganelli della polizia metropolitana mentre sprofonda. Ma non ci sono scusanti per l’incendio di abitazioni e per atti che terrorizzano i lavoratori. Chiunque abbia fatto cose simili non ha motivi di sostegno.
La furia dei quartieri è ciò che è, brutta e incontrollata. Ma non imprevedibile. L’Inghilterra ha nascosto i propri problemi sociali per decenni, recintandoli con brutali picchetti di uomini armati. Crescere nei quartieri spesso significa non lasciarli mai, se non  nel retro di una camionetta della polizia. Durante gli anni ’80 gli stessi problemi portarono alle rivolte di Toxteth. Durante gli anni ’90, contribuirono alle rivolte per la Poll Tax. Ed ora ne abbiamo ancora – perchè i problemi non solo sono sempre lì, ma sono diventati peggiori.
Le molestie e le brutalità della polizia sono parte della vita quotidiana nei quartieri in tutto il Regno Unito.  Il sistema di benefits per la mera sussistenza è stato smantellato e sottratto.  Ad  Hackney, ai lavoratori del sociale, che provengono dai quartieri e che lavorano sulla strada con i ragazzi, è stato detto che non verranno più pagati. Gli affitti stanno aumentando ed i lavori finanziati con fondi statali, che usualmente portavano reddito nella zona, sono stati tagliati in nome di spostamenti verso figure non pagate della  Big Society . La gente che prima aveva veramente poco ora non ha niente. Niente da perdere.
E non vanno fatti sconti al ruolo dei media in tutto ciò. A proposito di tutti i discorsi sulla “protesta pacifica” che ha preceduto gli eventi di Tottenham (*), i media non avrebbero neanche citato la storia se si fosse trattato solo di un presidio di fronte ad una stazione di polizia. Le violenze della polizia e le proteste contro di esse avvengono continuamente. E’ solo quando l’altra parte risponde con violenza (su obiettivi legittimi o meno) che i media sentono il bisogno di dare un qualche genere di attenzione ai fatti.
Quindi non dovrebbe esserci alcuno shock se gente che conduce un’esistenza di povertà e di violenza sia alla fine scesa in guerra. Non dovrebbe esserci alcuno shock se la gente sta saccheggiando schermi TV al plasma, che pagheranno un paio di mesi d’affitto, e lasciando i libri, che non si possono vendere, sugli scaffali. Per molti, questa è l’unica forma di redistribuzione economica che si prospetta negli anni a venire, mentre continua un’infruttuosa ricerca di lavoro.

Molto è stato detto a proposito del  fatto che i rivoltosi starebbero “attaccando le loro stesse comunità”.  Ma  le rivolte non scoppiano in un vuoto sociale. Le rivolte negli anni ’80 tendevano ad essere dirette in modo più mirato, evitando gli innocenti, focalizzadosi su obiettivi più rappresentativi dell’oppressione di classe e di razza: polizia, stazioni di polizia, e punti vendita. Cos’è successo a partire dagli anni ’80? I Governi succedutisi si sono applicati alla sistematica distruzione di ogni sorta di nozione di solidarietà ed identità della classe lavoratrice. C’è qualche sorpresa, allora, se  i rivoltosi si volgono contro altri membri della nostra classe?
La Solidarity Federation si basa sulla resistenza tramite la battaglia nei luoghi di lavoro. Noi non siamo coinvolti nei saccheggi e – diversamente sia dalla destra automaticoreazionaria che dai commentatori di sinistra simpatetici ma condannatori – noi non condanneremo e non perdoneremo colore che non conosciamo perché si riprendono  parte del benessere che gli è stato negato durante tutta la loro vita.
Ma come rivoluzionari, noi non possiamo perdonare gli attacchi ai lavoratori, agli innocenti. L’incendio di punti vendita con abitazioni ai piani superiori, l0incendio dei mezzi di trasporto che la gente usa  per andare al lavoro,  le aggressioni e simili, costituiscono un attacco a noi stessi, a cui è necessario resistere con altrettanta forza che contro le politiche di “austerity” del governo, i prezzi da sciacallaggio dei proprietari case, i boss  intenti a rubare il nostro lavoro. Questa notte, e per tutto il tempo necessario, la gente dovrebbe unirsi per difendersi quando queste violenze minacciano abitazioni e comunità.
Crediamo che la legittima rabbia dei rivoltosi può essere di gran lunga più potente se diretta in un modo collettivo, democratico e tende, non a vittimizzare altri lavoratori, ma a creare un mondo libero dallo sfruttamento e dalle ineguaglianze inerenti al capitalismo.
North London Solidarity Federation
(*)  I primi scontri, seguiti alla manifestazione di protesta per l’uccisione, durante l’arresto,  del 29ennedi di colore Mark Duggan. I primi scontri sono scoppiati prima che le prove balistiche confutassero la prima montatura poliziesca sulla  su una presunta reazione armata all’arresto.

Testo originale in Inglese:
http://www.solidarityfederation.org.uk/?q=north-london-solfeds-response-to-the-london-riots

Citazione e link al comunicato, dal quotidiano The Guardian
London riots and UK unrest: day four live coverage …
7.39pm: A grouping calling itself the North London Solidarity Federation (SolFed) has issued a statement in response to suggestions that anarchists are involved in disturbances.
SolFed, which describes itself as a federation of groups and individuals across England, Scotland & Wales, says in the statement:
We are not involved in the looting and unlike the knee-jerk right or even the sympathetic-but-condemnatory commentators from the left, we will not condemn or condone those we don’t know for taking back some of the wealth they have been denied all their lives.
But as revolutionaries, we cannot condone attacks on working people, on the innocent. Burning out shops with homes above them, people’s transport to work, muggings and the like are an attack on our own and should be resisted as strongly as any other measure from government “austerity” politics, to price-gouging landlords, to bosses intent on stealing our labour. Tonight and for as long as it takes, people should band together to defend themselves when such violence threatens homes and communities.

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