Presidio di protesta a Piazza Fontana

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Si ricorderà che già con la passata amministrazione di centro-destra del Comune di Milano ci fu un tentativo di rimuovere la lapide in memoria di Pinelli

, posta ormai da molti anni in Piazza Fontana firmata “dagli studenti e democratici milanesi”, dove si afferma del “ ferroviere ucciso innocente nei locali della questura di Milano”. Al suo posto ci doveva essere un’altra lapide in cui si sostituiva con l’espressione “morto” quella di “ucciso”.
In quella occasione ci fu una forte mobilitazione con il risultato finale che tutte due le lapidi rimasero nello stesso luogo.
Adesso, con l’amministrazione di centro-sinistra, si ritorna alla carica. Qualche giorno fa, su proposta della Lega Nord, il consiglio comunale, con il voto favorevole del PD e del centro-destra, ha approvato di modificare la grammatica delle targhe, includendo un emendamento per la modifica anche dei contenuti, se portano il nome delle vittime di episodi di terrorismo “inserendo nel testo la verità giudiziaria affermata”. Subito ne ha approfittato De Corato, noto esponente di “fratelli d’italia”, per annunciare “il Comune rimuoverà la targa apposta dagli anarchici abusivamente nei giardinetti di piazza Fontana dove è scritto che Pinelli fu ucciso. D’Ambrosio accertò che l’anarchico Pinelli non fu ucciso”.
In concomitanza, guarda caso, in questi giorni è stata imbrattata, di notte, la lapide correggendo la scritta “ucciso” con “uccisoSI”.
Mercoledì 24 luglio si è svolto in piazza Fontana un Presidio di protesta per contrastare questo ulteriore attacco alla rimozione della storica lapide e per pulirne l’imbrattamento. C’è stata una buona partecipazione ed una presenza di compagni anarchici e militanti dell’USI con le loro bandiere, le uniche presenti per l’occasione.
Siamo sicuri che questo ennesimo tentativo di rimuovere la verità storica che “Pinelli è stato assassinato” e la “strage è di Stato” cadranno nel vuoto.
Enrico

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