Presidio all’Ospedale S.Carlo e al coordinamento Casa.
Nella giornata di venerdì 29, come era stato preannunciato dal “Coordinamento Lavoratori e Utenti Sanità”, si è svolto un presidio di protesta davanti all’ospedale San Carlo, dalle 15,30 alle 18.
L’iniziativa era stata preparata attraverso volantinaggi e banchetti predisposti nei giorni precedenti nei principali mercati rionali della zona, suscitando notevole interesse.
Il presidio, al quale erano presenti circa una settantina di partecipanti, si è svolto attraverso volantinaggio, un banchetto per la raccolta di firme di protesta e di sottoscrizione a sostegno delle spese, con la presenza di bandiere dell’USI, USB, SI Cobas e Cobas.
Era funzionante anche un amplificatore dove si susseguivano gli interventi che denunciavano lo stato generale in cui si trova la sanità soggetta a tagli progressivi e spinta sempre più nelle braccia fameliche del profitti dei privati.
Si sono fatti appelli ai lavoratori e alla cittadinanza per impedire l’abbattimento di una parte consistente dell’ospedale come progettato dalla regione, considerato un rimedio all’incuria dei dirigenti che si sono susseguiti, perché tra i tanti guasti prodotti c’è anche quello della mancata manutenzione degli edifici. La regione prende al balzo la situazione e decreta l’abbattimento di interi piani dell’edificio ritenendo una scelta meno costosa che la sua messa a norma. E’ da attribuire alla componente di AN e in particolare ai La Russa ai quali, nella ripartizione fra partiti, è stata affidata la gestione del San Carlo, le responsabilità maggiori di questa deriva.
Invece di perseguire i responsabili di questo sfacelo un giudice non trova di meglio che condannare l’USI del San Carlo al risarcimento di 12 mila euro perché, non per i contenuto di un volantino che denunciava la mala sanità, ma il titolo allusivo in cui si ravvisavano offese nei confronti di due dirigenti dell’ospedale stesso.
Il punto vero è che i politici che governano, mentre si tengono ben stretti i privilegi che si sono accaparrati, impongono i sacrifici attraverso il taglio dei posti di lavoro e la riduzione dei servizi sociali quali la sanità, con l’aggiunta di un aggravio della tassa odiosa sulla salute attraverso i tiket, in quanto la salute viene considerata una merce per far crescere i profitti ai privati.
Molti sono stati quelli che si sono avvicinati ai banchetti per chiedere maggiori informazioni, per sottoscrivere la protesta e dare un contributo solidale. La battaglia continua ed è prevista una prossima scadenza di una assemblea pubblica di rilancio della lotta sulla tematica del San Carlo e della sanità più ingenerale da farsi nella zona stessa.
Il “Coordinamento Lavoratori e Utenti Sanità” è stato anche presente alla manifestazione per rivendicare il diritto alla casa organizzata sabato 30 novembre a Milano dai Comitati attivi su tale tematica.
L’iniziativa si è svolta contemporaneamente anche in altre città italiane.
Il concentramento era preannunciato per le 15 in Largo Cairoli da dove è partito un corteo chiassoso e comunicativo soprattutto su tematiche sociali e in particolare quella della casa.
Lo striscione del Coordinamento era presente verso la coda, per evidenziare soprattutto i tagli nella sanità e in questo momento in particolare la volontà da parte della Regione di ridurre drasticamente l’ospedale San Carlo in zona San Siro.
Erano presenti al corteo circa un migliaio di partecipanti con un lungo percorso che si è concluso sotto la Regione scortato da ingenti forze di polizia. Al termine del percorso, oltre ai soliti botti, c’è stato anche una manifestazione di fuochi di artificio e si è conclusa con degli interventi finali.
Enrico Moroni