No alla delega RSU! Nessun tavolo di trattativa difenderà i lavoratori.

Le prossime elezioni delle RSU nella scuola impongono alcune riflessioni che, come sindacato anarcolibertario di settore, intendiamo condividere con i lavoratori e le lavoratrici posto che, la nostra natura etica e sociale, avversa agli autoritarismi e ai verticismi, non ci fa imporre alcuna linea ai territori, nessun dettame che da un sedicente centro si irradia alle presunte periferie, ma intendiamo qui porre solo riflessioni, a nostro avviso, utili alla lotta e alla presa di coscienza individuale.

 

 

I numerosi sindacati italiani, che siano essi confederati o meno, si vedono impegnati in questa campagna elettorale con un grande dispiego di denaro e di energie che, forse, sarebbe auspicabile dedicare altrove. La nostra unione ritiene, invece, inutili queste elezioni. Riteniamo che la delega RSU sia solo un mezzo, fra i tanti, per creare e spartire potere e privilegi, al fine di sedere ai tavoli delle trattative con le dirigenze per contrattare le poche briciole finanziarie destinate alle scuole (FIS) e assegnate, quasi tutte, alla nutrita “consorteria” che affianca le dirigenze scolastiche o – quando va bene – agli “amici” … votanti. Senza che la cosa modifichi di una virgola le pessime condizioni in cui versa la scuola pubblica italiana sempre più proiettata verso una visione “aziendale” tanto cara a Confindustria ed il cui, inesorabile, processo di decadenza (sociale, culturale ed economico) è iniziato con l’avvento di Luigi Berlinguer al dicastero di V.le Trastevere.

 

Cosa rimane, infatti, di tutta questa “lotta” condotta, spesso, senza esclusione di colpi ai lavoratori? Crediamo un bel nulla o forse solo l’illusione di essere tutelati e rappresentati da un soggetto sindacale il quale – come ci insegna l’esperienza pregressa – finita “l’ubriacatura” della campagna elettorale – dimentica totalmente gli impegni assunti e gestisce la contrattazione di istituto come fosse “cosa sua” ignorando persino le più elementari regole della democrazia rappresentativa: ovvero il diritto degli elettori ad essere informati sulle proposte padronali e sullo stato della trattativa. Sappiamo bene, infatti, che concentrare potere nelle mani di pochi rende questi soggetti ancora più influenzabili e ancora più propensi a svendere le lotte.

In altri termini queste elezioni sono, per noi, comparabili a qualsiasi altra elezione di natura politica in cui gli eletti – una volta raggiunto lo scopo prefissato – rivendicano per sé una sorta di libertà decisionale senza vincolo di mandato che si traduce, quasi sempre, nel peggiorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici che, a parole, pretendono di rappresentare.

Noi non possiamo permettere che mentre a Roma si discute Sagunto venga espugnata.

Noi siamo convinti assertori dell’assemblearismo e dell’autogoverno ovvero l’esatto contrario del principio della “delega in bianco” insito nelle elezioni RSU che ha provocato un enorme danno nel mondo del lavoro e nella società in generale.

Auspichiamo quindi che non si sprechi tempo ed energie in simili battaglie ma invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici che ne hanno voglia e intenzione, a sottrarsi a questo gioco creato dal potere per calmierare i lavoratori e illuderli di “contare qualcosa”, scegliendone solo alcuni, magari più propensi al mantenimento dello status quo, coi quali contrattare attraverso il filtro sindacale e rendere, pertanto, inoffensive le voci fuori dal coro coloro che non si riconoscono più nei sindacati tradizionali, coloro che hanno disvelato il velo di maia che mostra i lavoratori e le lavoratrici in balia dei poteri dirigenziali.


Noi crediamo che la sola via d’uscita sia l’autogestione che non passa certo attraverso una elezione ovvero una delega in bianco non revocabile.

Auspichiamo – laddove possibile – la nascita di sezioni sindacali per cercare di opporsi (e di contare) nel momento in cui la rsu e la “controparte” dirigenziale si siederanno al tavolo della trattativa per stipulare un contratto di istituto che – in base alle norme giuridiche/contrattuali vigenti – ha valore di norma cogente erga omnes: ovvero è equivalente ad una legge dello stato che si applica a tutto il personale. Che lo condivida o no.

USI-AIT Educazione

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