Ni publica ni privata!

Ieri sera, 6 luglio, provati dal caldo che non accenna a diminuire, presso il CRO di Solaio (Pietrasanta), si è tenuta una serata sulla cosiddetta ‘BUONA scuola’, che ammorberà le coscienze se non la contrastiamo efficacemente e peggiorerà enormemente le condizioni di vita di tutti quanti i lavoratori.

 

Presenti una quarantina di uomini e di donne e per fortuna anche di ragazze e ragazze (sempre meno di quelli che avessimo sperato e sempre di più di quelli che in tanti auspicavano), dopo una pizzata di autofinanziamento, si è aperto il dibattito. Una compagna dei COBAS ha introdotto il tema del peggioramento delle condizioni di lavoro del personale della scuola italiana. Cinzia ha suscitato un grande interesse raccontando dell’esperimento educativo che ha visto quindici bambini partecipare a un corso di pittura che abbiamo più che volentieri sostenuto.

Un compagno ha sottolineato come la distruzione, sostenuta da tutte le forze di sinistra (senza virgolette please), delle piccole scuole produrrà un vero e proprio genocidio culturale nei piccoli paesi, specialmente della montagna, e che ormai i tanto sbandierati nuovi programmi mirano a “creare menti docili per avere corpi docili da mandare a lavorare a cinque euro l’ora”.

 

Esiste una terza via: le scuole, come la sanità, debbono tornare ad essere gestite dalle comunità che le hanno in qualche modo prodotte e che in qualche caso sentono ancora come proprie.

E che nella scuola bisogna ritornare a parlare di poesia, a sostenere la cultura della solidarietà e della umanità, lontano da specialisti e specialismi.

Ci pare, a tale proposito, la frase che meglio dovrebbe riassumere la nostra azione sia quella della CNT spagnola.

Ni publica ni privata. Autogestionada“. e non c’è certo bisogno di traduzione.

USI-AIT sezione di Lucca
USI Lavoratori Enti Locali di Carrara

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