Mobilitazione in solidarietà ai denunciati per lo sgombero di Libera
Inizia la Mobilitazione con presidi, volantinaggi, iniziative di
autofinanziamento in solidarietà a chi l’8 agosto 2008 ha cercato di
difendere Libera dallo sgombero messo in atto da Giorgio Pighi, sindaco
di Modena.
-Sabato 8 ore 16 banchetto informativo sotto al portico del collegio in
via emilia a modena.
-Giovedì 13 al mattino ore 10 Presidio al tribunale di Modena in via
Canalgrande dove inizia il processo ai 4 resistenti allo sgombero di Libera.
Sabato 15 all’XM24 a Bologna serata Reggae di autofinanziamento.
Giovedì 13 al mattino.
Al tribunale di Modena in via Canalgrande inizia il processo ai 4
resistenti allo sgombero di Libera.
In passato abbiamo scritto un volantino dal titolo molto esplicativo:
Mazziati, Sgomberati e Denunciati affrontando l’infame sgombero di
Libera sia per le modalità che per le motivazioni.
Pighi nell’ordinanza di sgombero scrisse che Libera aveva occupato
quegli spazi da poco tempo quando invece ci era stato assegnato 5 anni
prima e 4 di noi erano
addirittura residenti da 7.
Appena sgomberati hanno demolito Libera con tutto dentro quando Pighi si
era impegnato a portare fuori la nostra roba. Pighi ha ringraziato i
poliziotti per avere usato solo la violenza utile, quando fu la la
nostra scelta non violenta ad evitare il peggio. Difendiamo i nostri
compagni e le nostre compagne e rilanciamo la lotta per difendere l’area
di Marzaglia, Libera tornerà.
SOLIDARIETA’ AI 4 DENUNCIATI PER LO SGOMBERO DI LIBERA
L’8 agosto 2008 è stata sgomberata e demolita, con la violenza brutale,
caratteristica delle squadracce fasciste, Libera, un’esperienza che
aveva fatto dell’autogestione e del libero pensiero la propria
progettualità. Questa azione autoritaria è stata voluta dalla giunta
comunale di modena che privilegiando solo la logica del profitto, non
riconosce anzi estingue i progetti che in città si pongono come una
reale risposta a problematiche sociali. Ricordiamo come la stessa
giunta, solo qualche anno prima, abbia sgomberato la casa cantoniera di
via canaletto, che occupammo con tre famiglie di immigrati,
dimenticandosi vergognosamente del disagio causato dalla mancanza di un
alloggio che dovrebbe essere diritto di tutti. L’8 agosto 2008 più di un
centinaio di compagni/e e liberi pensatori si sono riuniti per opporsi
all’ennesimo sgombero di uno spazio sociale e per difendere una delle
poche aree verdi sopravvissute alla cementificazione. Una zona che
ricordiamo è la principale area di ricarica per le falde acquifere che
alimentano l’acquedotto di Modena e parte di un importante corridoio
ecologico. Questo territorio è stato strappato alla collettività ed è
stato svenduto ad una società affiliata al partito, al fine di favorirne
l’arricchimento secondo una logica vergognosamente mafiosa. Solidarietà
totale a stefano, paulina, simone e alessandro denunciati per aver
difeso libera, difeso un esperienza concreta, autogestita ed ecologica
che probabilmente spaventava i padroni della città. Ricordiamo che l’ 8
maggio ci sarà un presidio in via Emilia centro in solidarietà ai
denunciati e il 13 maggio ci ritroveremo davanti al tribunale di modena
per la prima udienza.