Milano: 7 dicembre 2017

LA NOSTRA PROTESTA IN PIAZZA DELLA SCALA

Anche quest’anno si é ripetuta, nella giornata di S. Ambrogio del 7 dicembre, festività tipica milanese, il Presidio di protesta davanti il Teatro della Scala, nell’omonima piazza, in occasione dell’apertura della stagione lirica con l’opera “Andrea Chènier”.

 

Come sempre in questa occasione la piazza era circondata da ingenti forze di polizia, come cani da guardia in difesa dell’incolumità dei cosiddetti importanti personaggi che, facendo sfoggio del loro potere e della loro ricchezza, entravano nel tempio della lirica. Quella che si definisce la “crema” della società: alti rappresentanti della politica e delle istituzioni, banchieri, importanti commercianti, imprenditori, finanzieri. Il peggio della nostra società.

Organizzatori della protesta erano il sindacato CUB, i compagni dell’USI e di area anarchica e libertaria con le proprie bandiere, il Centro Sociale del “Cantiere”, ciascuno occupando un proprio spazio. Per i compagni dell’USI e anarchici è stata anche l’occasione per distribuire i volantini dell’iniziativa promossa assieme allo “Spazio Micene” il 14 dicembre in ricordo del 48° anniversario dell’assassinio del compagno Pinelli.

La prima storica contestazione nella stessa piazza e nella medesima occasione (la Prima della Scala) fu organizzata nel lontano “68, attraverso un lancio di uova marce che andò a impattare le pellicce e i preziosi vestiti di alta moda dei personaggi dell’epoca che se ne facevano vanto per l’occasione.

Sono passati circa una cinquantina di anni e dobbiamo amaramente constatare che non solo nulla è cambiato, ma tutto è peggiorato. Non è una affermazione retorica, perchè lo documentano i dato statistici che dimostrano come la forbice tra chi detiene la maggior parte delle ricchezze e le condizioni di vita della classe lavoratrice e della povera gente si è allargata e allargata di molto.

Tutto questo è avvenuto malgrado le grandi ricchezze prodotte dall’enorme sviluppo tecnologico di questo periodo, frutto del nostro lavoro.

Questo è la palese dimostrazione di come la nostra società sia marcia fino al midollo. Altro che civiltà, siamo al massimo della barbarie.
Conosciamo bene, purtroppo, le cause di tutto ciò: tutte le nostre principali conquiste, che ben sappiamo quante lotte e sacrifici ci sono costate, sono state tutte azzerate attraverso le leggi di una classe padronale e classe politica assieme che hanno legiferato solo nei loro esclusivi interessi, anche grazie alla complicità delle grandi centrali sindacali (Cgil, Cisl, Uil) che di fatto ne hanno concordato tutti i passaggi.

Noi lottiamo e lotteremo sempre per l’uguaglianza sociale, non quella fatta di parole vuote. Solo con la vera uguaglianza, ci può essere vera democrazia, vera libertà e, quindi, la vera giustizia sociale.
Tutto il resto è la menzogna sulla quale si basa l’intera nostra società.

Enrico Moroni

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