Meddix di Benevento: il padrone tenta l’arma della guerra tra poveri
Coda di paglia? BASTA con le menzogne.
La fiamma qui alla Meddix non si è mai spenta!
In verità ha sempre covato sotto la cenere. E finalmente è divampata! Fiamma che fin’ora è rimasta assopita e controllata (purtroppo!): è la rabbia di quei lavoratori, che seppure non l’abbiano tutti vista nascere, la mandano avanti con il loro lavoro. Ora non possiamo più rimanere in silenzio!
Purtroppo, si, perchè noi abbiamo creduto, e siamo stati fermamente convinti, che, in primis le strade da seguire potessero essere quelle del confronto, del dialogo e del reciproco rispetto.
Ora però, avendo constatato che queste strade non sono percorribili dai vertici aziendali, i lavoratori di Meddix hanno deciso di far sentire finalmente la loro voce. Di questa voce ne fanno parte tutti i lavoratori, sia stabili sia “a progetto”, O PERLOMENO TUTTI I LORO CUORI, seppure sepolti sotto anni di rassegnazione e intimiditi dai continui ricatti padronali, che non ne possono più di alzarsi la mattina e di iniziare la propria giornata lavorativa coscienti che non c’è serenità con un lavoro precario, sottopagato ed alienante.
Vi stiamo parlando di contratti a termine che non danno sicurezze per il futuro, di una paga di 3,50 lordi all’ora che va in deroga alle paghe (già misere) previste dal Contratto nazionale di categoria, delle menzogne e delle calunnie diffuse riguardo ai lavoratori che attivamente stanno provando a cambiare questo stato di cose e che ogni giorno vorrebbero lavorare per “portarsi a casa la pagnotta”… e non le briciole!
La Meddix è un’azienda come tante, che da 6 anni paga molto poco i suoi dipendenti e per questo può ostentare velleità di puntualità nei pagamenti, che lavora grazie alle “opportunità” fornitegli dalla Legge 30 in materia di “flessibilità del lavoro”, quella famosa Legge Biagi che ha introdotto la precarietà lavorativa in Italia, cancellando le garanzie conquistate in anni di lotte sindacali dei lavoratori, che vuole approfittare dell’accordo nazionale tra CGIL, CISL, UIL e ASSOCONTACT, frutto dell’attuale congiuntura economica e sociale, che va in deroga a quello che è il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, per lasciare intatte le condizioni di sfruttamento lavorativo che si perpetuano al suo interno, privando anche il lavoratore della possibilità di procedere a vertenza legale, obbligandolo a sottoscrivere una conciliazione con l’azienda (cit. “così, giusto per ricordarlo!”)
Premesso: non siamo qui ora a scrivere di quello che è il nostro umore, ma siamo costretti a riaffermare ancora una volta che la misura è colma!
Carissimo PAOLO SAIBENI, amministratore Meddix, lei sa a quali singolari condizioni è stato allontanato il nostro compagno Umberto! Di denunce in questa azienda ne sono arrivate negli anni a centinaia. Come lei stesso ha precisato ad Umberto, il caso questa volta è diverso SOLO perchè quel lavoratore è uno di quelli che hanno deciso di dire basta a precarietà e sfruttamento.
Quali percorsi sarebbero stati fatti da lei, signor Saibeni? Andare a piagnucolare dai vertici di ASSOCONTAC perchè intercedessero per lei contro sigle sindacali che (a differenza di altri contesti) si trovano ora nella condizione di rincorrere i lavoratori non potendoli sovradeterminare? Diffondere menzogne sul conto dei più determinati nella lotta, per alimentare una guerra tra poveri che non può che farle comodo? Allontanare dai tavoli di trattativa i rappresentanti dei lavoratori? Aprire ai “sindacati” a cui piace dire sempre “si padrone”? Comprare con qualche briciola (diventare aiuto dell’aiuto TeamLeader!!!) chi ha espresso dissenso o si è iscritto ad un sindacato per rompere quell’unità dei lavoratori che ad inizio luglio l’ha terrorizzata? Parlando di numeri: quanti lavoratori sono stati stabilizzati sugli oltre 600 (!!) che nel corso degli anni hanno lavorato alla Meddix?
Ha fatto istallare telecamere che, per la legge che dice di rispettare, sono illegittime, e che infatti dopo una denuncia all’ispettorato del lavoro sono state prontamente impacchettate; forse per non incorrere in possibili sanzioni? Ha predisposto un servizio di vigilanza armata per intimidire i lavoratori, forse perchè dopo 6 anni hanno deciso di smettere di subire in silenzio?
QUI LA GENTE VUOLE LAVORARE… PER VIVERE! E non vivere per lavorare! Forse gli unici che sono favorevoli alle sue politiche aziendali sono quelle 2 persone (e le altre due o 3 che rappresentano) che fanno non solo gli aguzzini di se stessi, ma si rendono complici dello sfruttamento di tutti i lavoratori!
Sign. Paolo Saibeni, i Lavoratori non sono numeri, ma persone ed è decisamente scorretto approfittarsi della minaccia della disoccupazione per continuare a ricattarli come fa lei… per motivi a noi chiarissimi: il suo profitto!
Firmato: Alcuni “falliti” e i cuori della vera stragrande maggioranza dei lavoratori Meddix.