Manifestazione a Piacenza in solidarietà con i 24 licenziati nel settore della logistica di Ikea

Come preannunciato si è svolta a Piacenza, nel pomeriggio di Sabato 13 settembre, la manifestazione di solidarietà nei confronti dei 24 licenziati nel settore degli appalti della logistica al servizio di Ikea, promossa dal SI Cobas. Il concentramento per le 16 era davanti al piazzale della stazione ferroviaria, da dove è partito il corteo che per tre ore ha attraversato le vie del centro, passando anche davanti alla Prefettura, con fermate ogni tanto per dar spazio e risalto ai vari interventi di protesta, soprattutto da parte di lavoratori immigrati.

Una manifestazione molto colorita, soprattutto con la partecipazione di lavori impegnati nella logistica, il settore della grande distribuzione delle merci al servizio dei maggiori Supermercati. Una manifestazione molto vivace e reattiva contro le gravi e pesanti ingiustizie che particolarmente in questo settore sono costretti a subire. I Boss che gestiscono questo mercato dello spostamento delle merci utilizzano per gran parte mano d’opera immigrata. Si avvalgono del ricatto nei loro confronti, utilizzando spudoratamente le leggi che sono state costruite ad arte, che legano il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. Forti di questa minaccia, che pende sulla testa degli immigrati come una spada di Damocle, i Padroni degli appalti, con la complicità delle aziende committenti, per realizzare il massimo profitto si sentono in diritto di praticare il massimo sfruttamento, senza nessuno rispetto delle regole, a cominciare dai contratti di lavoro, tagliando loro diritti e senza alcun rispetto della dignità umana, costringendoli a carichi di lavoro insopportabili.

Possono permettersi tutto questo inumano abusivismo grazie alle coperture istituzionali garantite dai politici parassiti e dall’impiego di ingenti forze di polizia il cui enorme costo ricade sulle nostre stesse spalle. Ma quando accade che i lavoratori si uniscono e si ribellano per rivendicare non la luna, ma il semplice rispetto di un contratto di lavoro, per quanto misero sia perché frutto delle svendite confederali, apriti cielo. La reazione da parte padronale è spietata e il ricorso alla rappresaglia con il licenziamento una pratica molto diffusa. E’ quello che è avvenuto nell’appalto della logistica a Piacenza, controllato da Ikea, dove 24 lavoratori sono stati licenziati.

Questa manifestazione dimostra l’importanza della solidarietà come risposta. La volontà padronale di azzittire questi lavoratori con i soprusi e la repressione sta ottenendo il risultato contrario, perché il conflitto si sta sempre più allargando e cresce la radicalità della lotta.

La presenza di circa 1500 manifestanti, in gran parte immigrati, ne è la dimostrazione, come i numerosi interventi lungo il corteo e in particolare nelle frequenti fermati per comunicare la protesta, dove la rabbia contro l’eccessivo sfruttamento era accompagnata dalla rivendicazione della dignità. Lo slogan più ripetuto era quello di “Sciopero! Sciopero!”

In una delle fermate del corteo si è ascoltata via telefono un intervento di Aldo Milani, segretario del SI Cobas, al quale è vietato mettere piede nel comune di Piacenza, perché colpito dal “Foglio di via” per il reato di fomentare le lotte. Bella “democrazia”. Senza tener conto, per altro, che il Prefetto che due anni fa ha sottoscritto quel “Foglio di via” è stato successivamente rimosso perché implicato in gravi scandali. Ma non è stato rimosso il suo “Foglio di via”.

Alla manifestazione di solidarietà hanno anche partecipato, con le loro bandiere, i compagni delle sezioni USI-AIT di Milano, Modena, Parma, partecipe anche il segretario. Era presente anche Raffaele, il lavoratore del San Paolo al quale è stato recentemente annullato il licenziamento dopo una mobilitazione che lo ha visto impegnato, all’interno dell’ospedale, in uno sciopero della fame per protesta durato 24 giorni e sostenuto soprattutto, per l’intero periodo, dalla locale sezione USI.

Enrico Moroni

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