LO SCIOPERO AGRICOLO PARMENSE DEL 1908

Nel 2008 ricorrerà il 100° anniversario dell’inizio dello sciopero agricolo che la Camera del Lavoro di Parma indisse il 1° maggio 1908, e che si concluse (dopo una durissima lotta culminata con l’occupazione, il 20 giugno, da parte dell’esercito della stessa Camera del Lavoro di Borgo delle Grazie), il 25 giugno, almeno nella città, mentre nelle campagne l’agitazione durerà qualche altro giorno.

Lo sciopero fu indetto contro il comportamento dell’Associazione Agraria, che non aveva mantenuto gli accordi stipulati con le leghe bracciantili dopo le agitazioni dell’anno precedente, e, contemporaneamente, aveva rinforzato le sue “squadracce” e proclamato una serrata, allo scopo di spegnere definitivamente le lotte. La conclusione dello sciopero fu accompagnata da gravi polemiche, non solo verso gli agrari, gli industriali e le autorità statali, ma anche verso i sindacalisti “riformisti” della CGL, i quali, sconfitti nella Camera del Lavoro di Parma, mantenevano il controllo di altre camere del lavoro nella provincia: fin da principio, essi non aderirono allo sciopero, ed addirittura, verso la fine, decisero di sospendere i sussidi agli scioperanti e di nominare una commissione d’inchiesta sulla “reale” situazione dello sciopero.
Il contrasto tra sindacalisti rivoluzionari e riformisti era già esploso l’anno precedente con la scissione dei primi dalla CGL (fondata nel 1906 e subordinato al PSI) e con la nascita del Comitato Nazionale della Resistenza, che poi prese il nome di Comitato Nazionale dell’Azione Diretta.
Nel 1912 a Modena fu convocato un Congresso che, in rappresentanza di più di 77.000 aderenti, sancì la nascita dell’Unione Sindacale Italiana. E proprio la Camera del Lavoro di Parma sarà una delle presenze più significative della nuova organizzazione.
Come sezione dell’USI, abbiamo l’intenzione di celebrare l’anniversario con un’iniziativa articolata su diversi livelli: convegni, mostre, spettacoli, ecc.: per questa ragione, stiamo allacciando i contatti con le altre realtà libertarie e del sindacalismo di base operanti a Parma, e siamo aperti ad ogni collaborazione degli altri compagni che vorranno farlo.
TESTIMONIANZE
(da L’Internazionale, 3/5/1908)

Camera del Lavoro di Parma e Provincia

Al Proletariato Italiano

Compagni, lavoratori,
il 1 maggio, dopo 54 giorni di serrata padronale, in 21 comuni della provincia di Parma è stato proclamato lo sciopero generale agrario, senza limite di tempo a tutta oltranza, per difendere l’organizzazione operaia dall’attentato che contro di essa vorrebbe compiere la classe capitalistica, organizzata a sua volta.
Lo sciopero comprende oltre trentamila organizzati (uomini e donne) e minaccia di estendersi man mano a tutti gli altri comuni agricoli della provincia, in una magnifica esplosione di solidarietà proletaria: tutti i campi sono deserti, tutte le stalle abbandonate..
Di fronte alla compattezza dei lavoratori, di cui non uno ha tradito, la delinquenza padronale è insorta, con la rivoltella in pugno; con le violente minacce e con le più turpi e sanguinose provocazioni, contro le donne inermi, sotto lo sguardo benevolo e con l’assistenza complice dell’autorità.
[..] In confronto alle incredibili scene di criminalità di cui fa pompa l’organizzazione padronale, noi siamo ben lungi dal disanimarci: è in noi, anzi, più che mai vivo e fermo il proposito della resistenza e- statene certi- difenderemo fino all’ultimo, con ogni arma, l’integrità nostra ed il nostro diritto.
Ma sarà, se non vano, assai men proficuo lo sforzo che compiamo, se voi –compagni di tutta Italia- non ci darete il vostro aiuto fraterno.
Levate alto il vostro grido d’indignazione contro il brigantaggio padronale e contro l’autorità che lo protegge! [..]
I compagni vostri del parmense che lottano anche per voi, attendono dal proletariato italiano questa prova di solidarietà che –insieme al soccorso finanziario- gli permetta di resistere e vincere.
E siam certi che l’attesa non sarà vana.
Viva l’organizzazione!
Viva lo sciopero!

Il Comitato d’Agitazione

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